Concorsi pilotati in Statale, in 7 prosciolti dalla turbativa d’asta: “Non ci sono elementi sufficienti”

Nel corso della giornata di oggi, martedì 17 giungo, tra i 32 inizialmente indagati, sette imputati – tra cui ricercatori e docenti della facoltà di Medicina della Università Statale di Milano – sono stati ufficialmente prosciolti dall'accusa di turbativa d'asta nei loro confronti in relazione a quattro concorsi banditi presso il dipartimento di Scienze Biomediche e cliniche all'ospedale Sacco.
La decisione è arrivata al termine dell’udienza, durante la quale il giudice Luigi Iannelli ha dichiarato il “non luogo a procedere” per mancanza di elementi sufficienti a sostenere l’accusa in giudizio. Tale decisione rientra in uno dei filoni dell’inchiesta conosciuta come “Concorsopoli”, che ha acceso i riflettori su una serie di presunti concorsi universitari truccati, al centro di un’indagine avviata dalla Procura milanese e coordinata dai pubblici ministeri Carlo Scalas e Eugenia Baj Macario.
Nello specifico, in questa tranche dell'inchiesta sono stati contestati quattro bandi che si sono svolti tra il 2019 e il 2021. Tra gli imputati, ora scagionati, figurano la ricercatrice Claudia Moscheni, ex senatrice accademica, e la professoressa Pierangela Ciuffreda. Per un altro diverso capitolo dell'indagine, che ha portato il Tribunale ad assolvere dall'accusa di turbativa d'asta il noto infettivologo Massimo Galli, ex primario dell'ospedale Sacco che è stato in prima linea durante la pandemia di Covid, il giudice ha invece disposto il rinvio dell'udienza al prossimo 15 luglio.