Commerciante ucciso nella cartoleria di Busto Arsizio: il 50enne arrestato sarà interrogato sabato

Verrà sentito dal gip sabato 28 giugno Emanuele Mirti, il 50enne di Castellanza, in provincia di Varese, fermato per l'omicidio del commerciante 64enne Davide Gorla, ucciso a coltellate nella sua cartoleria di Busto Arsizio. L'avvocata di Mirti ha visto il suo assistito questa mattina in carcere e ha detto di averlo trovato "molto provato per l'accaduto", "sia fisicamente che psicologicamente".
Al momento del fermo, il 50enne ha ammesso di aver discusso con Gorla e di essersi trovato nei pressi della cartoleria quel pomeriggio, ma ha detto di non aver nulla a che fare con la morte del commerciante. Durante l'interrogatorio di ieri davanti al procuratore di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Gli investigatori ipotizzano un movente economico: Gorla affittava un appartamento a Mirti che però non aveva pagato diverse mensilità e aveva accumulato 10mila euro di arretrati che doveva al proprietario di casa.
L'aggressione è avvenuta nella serata di mercoledì 25 giugno all'interno della cartoleria "Linea continua", nel centro storico di Busto Arsizio, di cui Gorla era titolare. Un uomo è entrato nel negozio e ha colpito il 64enne a morte con diverse coltellate per poi darsi alla fuga. Sul luogo del delitto sono intervenute la polizia di Busto Arsizio e la Squadra mobile di Varese che hanno fatto tutti i rilievi del caso e avviato le ricerche dell'aggressore.
Per farlo, hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona: attraverso i fotogrammi avrebbero identificato Mirti, che era stato ripreso mentre entrava e usciva dalla cartoleria di via Milano al momento dell'omicidio. Nei video lo si vedrebbe anche cambiarsi la maglietta, forse sporca di sangue. A carico del 50enne ci sarebbero anche le testimonianze di chi lo avrebbe visto subito dopo l'aggressione. Gli inquirenti sono ora alla ricerca dell'arma del delitto e della maglietta che Mirti si sarebbe tolto.