Due fratelli fermati in centro a Milano con 300 documenti falsi: come funzionava la fabbrica dei passaporti

Due uomini di 27 e 31 anni sono stati fermati all’interno di un money transfer in via Gaffurio a Milano: tra le mani avevano pacchi contenenti oltre 300 passaporti falsi. I due fratelli possedevano anche in casa una stampante di altissima qualità per riprodurre carte d’identità e patenti elettroniche.
A cura di Francesca Del Boca
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Passaporti di diverse nazionalità tra italiana, francese, spagnola, canadese, indiana, brasiliana e venezuelana. Apparentemente perfetti, ma in realtà contraffatti a regola d'arte. Bastava chiedere ai capi del laboratorio di Milano dove venivano fabbricati passaporti e documenti d'identità falsi, scoperto dalla polizia che ha recentemente arrestato due uomini di 27 e 31 anni mentre ritiravano due pacchi colmi di carte contraffatte presso un money transfer in via Franchino Gaffurio a Milano, a due passi dalla stazione Centrale.

Scoperti più di trecento passaporti contraffatti

Così l’attività svolta dagli agenti della Squadra Mobile della Questura milanese ha consentito di individuare e controllare i due indagati con in mano ancora gli scatoloni di carta. All’interno dei colli i poliziotti hanno rinvenuto pagine interne di libretti, copertine rigide con stemmi e scritte ufficiali, ologrammi e pellicole di sicurezza. I materiali riportavano intestazioni di diverse nazionalità, tra cui italiana, francese, spagnola, canadese, indiana, brasiliana e venezuelana. Componenti per assemblare oltre 300 documenti contraffatti, ma perfettamente riprodotti dai falsari fin nei minimi dettagli.

La casa laboratorio per fabbricare carte d'identità e patenti false

La successiva perquisizione presso l’abitazione dei due indagati in provincia di Milano, ha consentito alla Squadra Mobile di sequestrare anche una stampante di altissima qualità, perfetta per la riproduzione di documenti d’identità in formato card come carte d'identità elettroniche e patenti di guida. Entrambi gli uomini in questione sono stati quindi arrestati con l’accusa di concorso in possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e condotti nel carcere di Cataldo di Milano.

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