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Colpo al Vittoriale per un milione di euro: “Fatto clamoroso, è una banda specializzata in furti d’arte”

Trafugata l’intera mostra di Umberto Mastroianni con 49 opere d’oro. A fare la scoperta i responsabili del Vittoriale di Gardone Rivera (Brescia), che all’apertura mattutina hanno trovato tutti gli spazi espositivi vuoti.
A cura di Francesca Del Boca
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Cinquanta gioielli sono stati trafugati al Museo d’Annunzio Segreto del Vittoriale degli Italiani. Un colpo da ben un milione di euro, orchestrato nei minimi dettagli, che ha sconvolto la comunità di Gardone Riviera (Brescia). Lo ha annunciato il presidente del Vittoriale di Gardone Riviera Giordano Bruno Guerri attraverso un comunicato. "È stata trafugata l'intera mostra di Umberto Mastroianni con 49 opere d'oro. Non è stato fortunatamente toccato nulla del lascito dannunziano".

La scoperta del furto è stata fatta alla apertura della cittadella museale affacciata sul lago di Garda dai responsabili della struttura. Subito è scattato l'allarme: nella casa museo di Gabriele d’Annunzio si sono precipitati i carabinieri di Salò e quelli del Nucleo tutela del patrimonio artistico di Monza, specializzati in furti di opere d’arte da parte di bande specializzate in questo genere di colpi spettacolari.

Nel bottino dei ladri sono finiti anelli, bracciali, ciondoli, spille e altri gioielli oltre a lastre e sculture realizzati da Mastroianni, zio dell’attore Marcello Mastroianni, tra gli anni Cinquanta e Novanta del Novecento, con la tecnica della fusione a cera persa o a colata in oro, modellando la materia come fosse bronzo o vetro: preziosi componenti di una mostra temporanea che avrebbe dovuto chiudere i battenti proprio oggi, venerdì 8 marzo. Il tutto dopo aver accuratamente eluso il sistema di videosorveglianza e gli allarmi della celebre struttura che fu casa museo del Vate.

Quello avvenuto al Vittoriale è un fatto gravissimo", sono state le parole di Francesca Caruso, assessora alla Cultura di Regione Lombardia. "È un gesto vile che va a colpire uno dei fiori all'occhiello della cultura lombarda. Auspico che le opere vengano ritrovate al più presto e che i responsabili siano assicurati alla giustizia”. E ancora. "Non si ricordano qui episodi simili. È un fatto clamoroso", ha commentato il vicesindaco Gian Piero Seresina.

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