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Cinquemila famiglie non pagano i ticket per errore, il sindacato: “Regione non applichi la mora”

Cinquemila famiglie lombarde nel 2021 non hanno pagato dei ticket sanitari usufruendo di esenzioni che non dovevano avere. Il sindacato Sip Cgil sottolinea però che si tratta soprattutto di errori in buona fede e chiede che Regione Lombardia deliberi per non applicare le more sugli importi dovuti.
A cura di Simona Buscaglia
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Immagine di repertorio
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Oltre cinquemila famiglie lombarde, solo nel 2021, hanno ricevuto una raccomandata da parte delle Ats (Agenzia di tutela della salute) in cui si chiede loro di restituire degli importi per un'esenzione ticket per limiti di reddito di cui in realtà non avevano i requisiti. A ricevere queste lettere però sono soprattutto, come denunciato dal sindacato Spi Cgil lombardo, "pensionati o disoccupati che negli anni 2016 e 2017 hanno erroneamente, ma in buona fede, continuato ad utilizzare i codici di esenzione, non sapendo di non averne più diritto in quanto la loro condizione era nel frattempo cambiata" ha spiegato a Fanpage .it Federica Trapletti della Segreteria dello Spi Cgil Lombardia.

Spi Cgil: La maggior parte di questi errori sono fatti in buona fede

"La maggior parte di queste lettere riguarda, oltre ai pensionati, anche le esenzioni per disoccupazione, rilasciate dietro autocertificazione agli sportelli Ats, spesso senza un'adeguata spiegazione – ha aggiunto Trapletti – ad esempio nell'uso comune cercare un lavoro ed essere disoccupati è la stessa cosa, mentre invece a livello giuridico non lo è, bisogna essere iscritti al collocamento. Senza una spiegazione puntuale magari si rilasciano dichiarazioni false senza saperlo". Il sindacato sottolinea poi che il problema non è solo nel pagamento di quanto dovuto, che deve essere giustamente pagato, ma che questo venga "richiesto in una solo soluzione a 60 giorni e che riguarda anche cifre per migliaia di euro colpendo chi, spesso, è già fragile" e soprattutto il fatto che, per legge, la cifra del ticket non pagato venga "raddoppiata a causa della sanzione amministrativa pecuniaria. "Ci sono state delle Ats – ha spiegato Trapletti – che visto il periodo storico con una pandemia in corso hanno interrotto l'invio di queste lettere o ne hanno inviate molte poche, come ad esempio l'Ats di Milano o Cremona, e altre, come invece quella di Bergamo, che ne ha inviate da sola circa tremila".

Il sindacato: Regione rispetti gli impegni presi coi cittadini

Visto che, nella maggior parte dei casi si trattava di errori in buona fede, Regione Lombardia aveva già esonerato questi importi dall’applicazione della sanzione amministrativa per il 2020. "A maggio del 2021 il Consiglio Regionale aveva approvato l'Ordine del Giorno del consigliere di Forza Italia Piazza che impegnava Regione Lombardia a deliberare nel primo provvedimento di legge utile una ulteriore proroga, anche per tutto il 2021 – ha aggiunto Trapletti –  Delibera che ad oggi non è ancora arrivata, quindi chiediamo a Regione di mantenere gli impegni presi nell'aula del consiglio, visto che è un atto formale, ed è doveroso che rispettino questo impegno nei confronti dei cittadini".

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