Chiesti 20 anni per l’ex capo ultrà Luca Lucci: “Guidava un’organizzazione di narcotraffico internazionale”

La Direzione distrettuale antimafia di Milano ha chiesto una condanna a 20 anni di reclusione per Luca Lucci, ex capo ultrà della curva sud milanista, ritenuto al vertice di una presunta associazione dedita al traffico internazionale di droga. Secondo l’accusa, tra giugno 2020 e marzo 2021 il gruppo avrebbe gestito 3 tonnellate di hashish, oltre 250 chilogrammi di marijuana e più di 50 chilogrammi di cocaina. La richiesta è stata presentata dai pm Leonardo Lesti e Rosario Ferracane nel processo con rito abbreviato davanti alla gup Giulia Masci, procedimento che vede coinvolti anche altri ventidue imputati.
La vicenda
Lucci, arrestato a fine settembre del 2024 nell’ambito della maxi inchiesta della Dda sulle curve di San Siro e già condannato a dieci anni per quell’operazione e per un tentato omicidio del 2019, era stato raggiunto nel dicembre successivo da un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa insieme ad altre sette misure, proprio per il presunto narcotraffico ora al centro del processo. Nelle chat criptate, dove usava il nickname "belvaitalia", avrebbe organizzato "periodiche importazioni di marijuana e hashish dalla Spagna", attività nella quale sarebbe stata coinvolta anche Roberta Grassi, indicata dagli inquirenti come la contabile del gruppo e incaricata di riscuotere il denaro.
La Dda ha chiesto pene severe anche per gli altri imputati. Per Rosario Trimboli, presunto narcotrafficante internazionale, ha chiesto 13 anni di reclusione; la stessa pena è stata proposta per Rosario Calabria, ritenuto vicino alla cosca di ’ndrangheta dei Barbaro-Papalia. Per Daniele Cataldo, considerato il vice di Lucci nella curva Sud, l’accusa ha chiesto 16 anni e sei mesi, mentre per Costantino Grifa la richiesta è stata di 12 anni e otto mesi. Otto anni, infine, sono stati chiesti per la stessa Grassi.
Tra l'altro, Lucci aveva ricevuto un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare anche il 18 novembre 2024, questa volta nell’ambito di un’inchiesta del pm Gianluca Prisco e della Guardia di Finanza di Pavia su un traffico di droga con ramificazioni legate alla ’ndrangheta, procedimento nel quale la stessa Grassi era finita ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento. Il processo davanti alla gup Masci proseguirà il 4 e il 9 dicembre, date fissate per gli interventi delle difese.