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Chi era Matteo Fornaciari, il ragazzo morto a 26 anni sotto una valanga in Valtellina

Matteo Fornaciari è morto nella giornata del 25 aprile sotto una valanga sul monte Cevedale. Era un appassionato di viaggi e di sport, sempre sorridente e molto legato al fratello.
A cura di Matilde Peretto
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Matteo Fornaciari, il ragazzo morto sotto la valanga (foto da Instagram)
Matteo Fornaciari, il ragazzo morto sotto la valanga (foto da Instagram)

Matteo Fornaciari è morto ieri, giovedì 25 aprile, sotto una valanga, coperto da un metro e mezzo di neve. Si trovava con degli amici a Valfurva, in Valtellina, a 34oo metri, quando un muro bianco con un fronte di trenta metri si è staccato dalla cresta del monte Cevedale e ha travolto il ragazzo. Aveva 26 anni e il primo a tentare di salvarlo è stato il fratello. All'arrivo dei soccorsi, però, per Matteo non c'era più niente da fare.

Chi era Matteo Fornaciari

Matteo Fornaciari aveva 26 anni ed era uno studente del Politecnico di Milano ma era originario di Assago. Come si vede dal suo profilo Instagram, Matteo era un appassionato di viaggi e di sport: ci sono foto di lui che cammina in montagna o all'interno di un kayak lungo un fiume o sopra uno snowboard o sugli scii mentre scende da distese innevate. Sempre sorridente e il più delle volte in compagnia di qualche amico e dell'inseparabile fratello.

Anche il 25 aprile aveva deciso di andare sulla neve con lui e gli amici. In particolare, avevano scelto il monte Cevedale che si trova in Valfurva, in Alta Valtellina. Erano 9 sciatori alpinisti milanesi che, dopo aver raggiunto la vetta, stavano scendendo a valle, quando hanno deciso di dividersi. Cinque di loro sono andati in una direzione, mentre Matteo e altri tre (tra cui il fratello) in un'altra, seguendo la via Normale della Val Cedec, dove è avvenuta la tragedia.

L'incidente del 25 aprile

Nel primo pomeriggio di giovedì 25 aprile a 3400 metri di quota, una valanga si è staccata dalla cresta del Cevedale: ha sfiorato i tre alpinisti che erano con Matteo Fornaciari mentre ha preso in pieno lui. È stato trascinato per decine di metri ed è finito in un piccolo crepaccio. Gli amici che erano con lui hanno iniziato a scavare a mani nude nella neve per cercare di estrarlo, ma non ci sono riusciti.

Hanno chiamato subito i soccorsi composti dalle squadre del Soccorso Alpino, dai tecnici del Sagf della Guardia di Finanza, dall'unità cinofila e da due elicotteri partiti da Sondrio e da Bolzano. Una volta giunti sul luogo e dopo aver recuperato il corpo del giovane 26enne, hanno capito che per lui non c'era più nulla da fare. Sotto choc, ma illesi, gli amici che erano con lui sono stati condotti a valle.

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