Chi era Boris Rezzonico, il 57enne ucciso a coltellate dal figlio adottivo a Luino davanti ai familiari

Si chiamava Boris Rezzonico, l'uomo di 57 anni, cittadino svizzero, che ieri sera, domenica 6 luglio, è stato accoltellato a morte dal figlio adottivo di 25 anni, Francesco Ammanuel Rezzonico, al culmine di una lite degenerata davanti ai familiari. L'uomo viveva insieme ai due figli adottivi a Lugano, in Svizzera, dove lavorava anche come CFO all'Assidu, un'agenzia di assicurazioni e consulenza finanziaria.
I fatti risalgono alla giornata di ieri quando l'uomo e i due figli sono venuti in Italia per far visita alla madre, ex moglie dell’uomo, da poco trasferitasi a Luino. L'omicidio si sarebbe verificato intorno alle 19:30 all'interno dell'appartamento al primo piano dove risiede la donna. Lì sarebbe scoppiata una violenta lite tra padre e figlio, culminata con l'accoltellamento: il 25enne ha usato un coltello da cucina, poi sequestrato, come arma del delitto.
Durante l'aggressione era presente anche l’altro figlio che, secondo quanto appreso, avrebbe cercato di difendere il padre. Oltre ai carabinieri, sul posto sono intervenuti anche gli operatori sanitari del 118. Le condizioni del 57enne sono apparse subito estremamente gravi e poco dopo l'arrivo dei medici e dei paramedici il 57enne è deceduto prima del trasporto in ospedale nonostante i diversi tentativi di rianimarlo.
Francesco, intanto, dopo aver colpito il padre, si sarebbe allontanato dall’abitazione. I carabinieri di Luino lo hanno, però, rintracciato poco dopo non lontano dal luogo dell'aggressione. Gli agenti lo avrebbero quindi fermato e portato in caserma, accusato dell'omicidio del padre adottivo. Al momento, gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto e chiarire le cause alla base del diverbio. Per farlo, nel corso della giornata di oggi, lunedì 7 luglio, saranno ascoltati la madre – che ha accusato un malore dopo l'aggressione – e il fratello del 25enne che hanno assistito all'accaduto.