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Chi era Andi Rexhepi, l’operaio morto precipitato mentre era al lavoro sul tetto di un’azienda

Andi Rexhepi è l’operaio di 43 anni morto sul colpo dopo essere precipito dal tetto di un’azienda di Carpenedolo, in provincia di Brescia.
A cura di Giorgia Venturini
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Si chiamava Andi Rexhepi l'operaio di 43 anni morto sul colpo dopo essere precipito dal tetto di un'azienda di Carpenedolo, in provincia di Brescia. Era di origini albanesi e da qualche anno viveva in Valcamonica con la moglie e la figlia di 16 anni. Da circa dieci mesi lavorava per la Mo.Ca.M di Piancogno: ieri martedì 13 marzo ero stava lavorando sul tetto della Ghirardi Marmi di Carpenedolo. Poi la tragedia.

Si sta ancora cercando di capire cosa sia successo nel dettaglio. Al momento si sa che poco prima delle 8 Rexhepi era impegnato con alcuni colleghi a riparare il tetto del capannone che era rimasto danneggiato dalla tempesta di grandine della scorsa estate quando avrebbe perso l'equilibrio ed è precipitato nel vuoto per diversi metri. Subito i colleghi hanno lanciato l'allarme e chiesto l'intervento dei sanitari del 118: i medici quando sono giunti sul posto non hanno potuto far altro che accertare il decesso. L'operaio infatti è morto sul colpo. Sull'accaduto ora indagano i carabinieri e i tecnici dell'Ats.

Andi Rexhepi lascia la compagna Vanessa e la figlia Amneris e tutti gli altri parenti. Verrà sepolto in Albania. Intanto subito dopo aver saputo la notizia Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha commentato così l'ennesima tragedia sul lavoro: "Una tragedia che continua perché non si sta intervenendo sulle ragioni che producono questo disastro. È un sistema malato, che ha fatto prevalere la logica di una competizione del mercato, rispetto ai diritti, come elemento di crescita. Di fronte a quella che ormai è una vera e propria strage bisogna chiedere alle lavoratrici e ai lavoratori, ai cittadini e alla politica di mobilitarsi. Bisogna intervenire sulle cause concrete di questa strage".

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