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Nicole Berlusconi, la vicenda giudiziaria della nipote di Silvio e la richiesta di un milione di euro: cos’è successo

Nicole Berlusconi, figlia di Paolo, si trova a processo per aver denunciato maltrattamenti sugli animali poi rivelartisi infondati in un maneggio di Mapello (Bergamo). I gestori della struttura oggi chiedono alla nipote dell’ex premier un milione di euro.
A cura di Francesca Del Boca
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Nicole Berlusconi (foto da Instagram)
Nicole Berlusconi (foto da Instagram)

Calunnia, diffamazione aggravata, violazione di domicilio e interferenze nella vita privata. Accuse che valgono un milione di euro di risarcimento.

Sono questi i reati contestati oggi a Nicole Berlusconi, figlia di Paolo e nipote del fondatore di Forza Italia Silvio. La 36enne, fondatrice della onlus Progetto Islander a difesa degli animali e oggi rinviata a giudizio a Bergamo, nel 2023 avrebbe falsamente accusato la presidente del centro ippico Ca' del Pianone a Mapello di maltrattamenti sui cavalli, presentando un esposto in Procura e diffondendo fotografie e filmati sui social dove si descriveva la situazione della struttura come "agghiacciante".

Chi è Nicole Berlusconi, rinviata a giudizio per calunnia e diffamazione

Nicole Rose Berlusconi, classe 1989, è l'ultima figlia di Paolo Berlusconi e della seconda moglie Anna Rosa Costanzo: con lei l'amatissimo fratello minore del Cavaliere ha avuto anche Davide Luigi nel 1982, mentre Alessia (1971) e Luna Roberta (1975) sono nate dalla precedente unione con Mariella Bocciardo.

Laureata in Lettere e attivista per il benessere animale, la nipote del fondatore di Forza Italia ha iniziato a cavalcare all'età di 11 anni e nel 2012 ha fondato la onlus Progetto Islander, dedicata alla salvaguardia degli animali maltrattati: il nome del progetto deriva proprio dal primo cavallo da lei adottato.

La vicenda giudiziaria di Nicole Berlusconi

Secondo l'accusa Nicole Berlusconi, il 14 aprile del 2023, si sarebbe introdotta "contro la volontà dei gestori" nel centro ippico Ca' del Pianone di Mapello (Bergamo) insieme a un'altra persona per scattare alcune fotografie a persone e animali, pubblicando poi le immagini dei cavalli nei box sui social e descrivendo la situazione come "agghiacciante", per poi presentare anche una denuncia per maltrattamenti in Procura e un esposto alla FISE (Federazione italiana sport equestri).

Nicole Berlusconi (foto da Instagram)
Nicole Berlusconi (foto da Instagram)

Le indagini e l'archiviazione: "Il reato non esiste"

La FISE, dopo la segnalazione della onlus, blocca quindi immediatamente l'attività. I Carabinieri forestali di Almenno San Salvatore e l'ATS locale svolgono intanto le indagini e sopralluoghi di rito nel maneggio bergamasco, non riscontrando però alla fine nessun maltrattamento penalmente rilevante: solo un cavallo ospite del centro ippico si trova effettivamente in condizioni critiche (ed è già stato segnalato al veterinario), mentre altri sono sì anziani o con problemi di deambulazione ma, secondo quanto accertato dalla attività investigativa, non vittime di incuria. Per questo motivo, nel luglio dello stesso anno, la Procura archivia la denuncia "per infondatezza della notizia di reato".

La richiesta di risarcimento da un milione di euro

I gestori del maneggio Micaela e Daniele Antali decidono così di querelare la nipote dell'ex premier accusandola di calunnia, diffamazione aggravata, violazione di domicilio, interferenze illecite e chiedendo di conseguenza un salatissimo risarcimento da un milione di euro. I titolari del maneggio, in seguito alla pubblicazione degli scatti online e delle accuse, sostengono infatti di aver perso numerosi clienti (tra cui uno con nove cavalli) e subito danni economici considerevoli, fino a 50mila euro in soli due mesi tra mancate entrate e spese legali. Una situazione che li avrebbe costretti persino a chiudere per sempre la scuderia di famiglia, e cercare lavoro all'estero.

Il pm Giancarlo Mancusi ha richiesto quindi il rinvio a giudizio dell'imputata, disposto dal gip di Bergamo Stefano Storto per oggi, venerdì 13 giugno. La prossima udienza è rimandata al 18 settembre, con l’impegno degli avvocati di provare a trovare un accordo tra le due parti sulla cifra. 

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