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Centinaia di anarchici manifestano in centro a Milano nonostante il divieto della Questura

Circa 300 persone si sono riunite ai margini di piazza Duomo per manifestare a sostegno di Alfredo Cospito. La Questura della città, però, aveva negato il proprio via libera in quanto mancava un preavviso sui modi e sui tempi dell’iniziativa, organizzata dal collettivo Galipettes Occupato.
A cura di Enrico Spaccini
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"41bis = tortura" recita uno striscione, "contro il 41bis per un mondo senza galere, liberà per tutte e tutti" spiega un altro. Sono solo alcuni degli slogan che oggi, giovedì 29 dicembre, hanno accompagnato la manifestazione per le vie del centro di Milano a sostegno di Alfredo Cospito. Militante anarchico, sta scontando una condanna a 20 anni di reclusione, in regime 41bis. Il corteo, organizzato dal collettivo Galipettes Occupato, era stato vietato dal questore del capoluogo lombardo, Giuseppe Petronzi, perché mancavano i necessari preavvisi.

Sono circa trecento i manifestanti riconducibili all'area anarchica. L'appuntamento era fissato all'angolo tra via Torino e via Mazzini, e si sono fermati ai margini di piazza Duomo. L'accesso, infatti, è sbarrato dai blindati e dagli agenti del reparto Mobile della polizia in assetto antisommossa. "Fuoco alle galere, Alfredo libero", cantano a più riprese i presenti. Poi il corteo ha iniziato a sfilare per via Torino.

Chi è Alfredo Cospito, l'anarchico condannato a 20 anni

Alfredo Cospito è un 55enne militante anarchico insurrezionalista accusato della gambizzazione di un dirigente dell'Ansaldo e di aver tentato un attacco contro la scuola carabinieri di Fossano nel 2006. Sta scontando una pena pari a 20 anni di reclusione e da aprile si trova in regime 41bis, il cosiddetto "carcere duro". Per questo motivo, ha iniziato lo scorso 19 ottobre anche uno sciopero della fame.

In suo sostegno, Galipettes Occupato ha indetto una manifestazione per dire "no" al 41bis e all'ergastolo ostativo. "Non lasceremo morire un compagno nel silenzio", hanno scritto nel post su Facebook. Tuttavia, la loro iniziativa non ha avuto il via libera dalla Questura milanese in quanto mancante di preavviso sui modi e sui tempi.

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