Caso dati rubati, per la Procura la morte di Carmine Gallo ai domiciliari fu un “evento naturale”

La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione del fascicolo per omicidio colposo per la morte di Carmine Gallo, l'ex super poliziotto deceduto il 9 marzo 2025 nella sua abitazione di Garbagnate Milanese, mentre si trovava agli arresti domiciliari nell'inchiesta sui dossieraggi illeciti portati avanti dalla società Equalize di Enrico Pazzali.
Gli accertamenti disposti dalla pm di Milano Giancarla Serafini avrebbero infatti consentito di accertare "inequivocabilmente" come la morte di Gallo sia stata "un evento naturale" e in particolare un "infarto miocardico acuto" che si sarebbe verificato nell'ambito di una più ampia "patologia coronarica". Il decesso dell'ex agente della Squadra mobile, esperto di criminalità organizzata per 30 anni al servizio dei magistrati della Procura di Milano, avvenuto mentre stava rendendo lunghi interrogatori anche sui rapporti fra Equalize e i servizi segreti, aveva suscitato fin dall'inizio dubbi e perplessità. Ma tutti gli esami autoptici, tossicologici e anatomo-patologici svolti dai consulenti della Procura avrebbero consentito di accertare come si sia trattato di una morte naturale, escludendo quindi il coinvolgimento di terze persone. La richiesta di archiviazione dovrà ora passare al vaglio di un gip.
Gallo era finito agli arresti domiciliari lo scorso 25 ottobre, e negli ultimi interrogatori con inquirenti e investigatori aveva iniziato a collaborare nell'inchiesta su Equalize. In un primo interrogatorio l'ex super poliziotto aveva ammesso di aver effettuato accessi abusivi alle banche dati, chiedendo favori alle forze dell'ordine, ma negava di essere stato alla guida di una società dedita al dossieraggio illegale. Il prossimo 19 marzo, Gallo avrebbe dovuto comparire insieme ad altri indagati davanti al Tribunale del Riesame e presto sarebbe stato interrogato di nuovo.