Caos vaccini, per 2 giorni chiude l’hub al museo della Scienza: manca l’elenco dei pazienti

Per due giorni si fermano le vaccinazioni anti Covid al museo della Scienza "Leonardo da Vinci" di Milano, trasformato in ambulatorio al via della campagna vaccinale. Oggi giovedì 1 e domani 2 aprile le porte sono rimaste chiuse e non c'era nessuna persona in attesa: per questi due giorni il gruppo Multimedia che gestisce il centro non ha ricevuto nessuna lista con i nominativi dei pazienti. Anche se nei frigoriferi non manca le dosi. E ancora: martedì 31 marzo, come riporta il Corriere della Sera, sono arrivate invece solo la metà delle persone attese.
Da domani le prenotazioni tramite il portale di Poste
Continuano quindi in alcuni hub della Lombardia i disservizi sulle prenotazioni. Disagi che dal Pirellone sperano di risolvere con l'avvio da domani venerdì 2 aprile del nuovo sistema di prenotazione dei vaccini anti Covid in Lombardia con il portale di Poste Italiane. Al via quindi da domani le prenotazioni dei cittadini lombardi di età compresa tra i 75 e i 79 anni, come ha annunciato la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti nel corso della conferenza stampa di oggi primo aprile. La speranza è che con il nuovo portale di Poste, subentrato a quello di Aria, non si ripeta il caos vaccini delle scorse settimane quando gli sms con le informazioni sulla prenotazione non erano partiti lasciando vuoti i centri vaccinali. "In maniera veloce si risolveranno tutte le problematiche che si sono verificate", ha precisato il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all'emergenza Covid-19, al termine della visita ad alcune strutture vaccinali in Lombardia questa settimana. E poi ha aggiunto: "Ho visto un piano coerente con quello nazionale e questo mi conforta". Figliuolo, dunque, non ha negato i problemi: "Bertolaso (il consulente regionale al piano vaccinale lombardo) ha detto ‘abbiamo una Ferrari ma con le ruote sgonfie'. Io dico che a volte è mancata la benzina". "Va tutto bene? – aveva esordito nel suo intervento -. No, come da altre parti dobbiamo migliorare, altrimenti non ha senso verificare il piano". "Questo è il momento in cui l'Italia deve trovare ciò che unisce, ciò che è buono – ha poi concluso il generale Figliuolo – Le cose che non vanno ci sono, vanno fatte notare e si mettono a posto insieme".