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Caos tamponi in Lombardia, la Regione schiera una task force: come funziona

Per cercare di risolvere la troppa richiesta tamponi in Lombardia, Regione ha attivato una task force al servizio esclusivo dei test Covid.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio
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Regione Lombardia schiera una squadra impiegata esclusivamente al servizio dei tamponi antigenici e molecolari su tutto il territorio. La task force scenderà in campo dalla prossima settimana, come disposto dalla vicepresidente di Palazzo Lombardia Letizia Moratti: "Entrerà in piena operatività – si legge in una nota – e alle dirette dipendenze della Direzione Generale Welfare una apposita squadra dedicata al coordinamento e al potenziamento dell'offerta pubblica e convenzionata del servizio tamponi antigenici e molecolari per tutto il territorio regionale". A coordinare tutto ci sarà il dottor Guido Grignaffini, attuale direttore dei Servizi Sociali di Ats Brianza, in passato già inquadrato nell'organizzazione di questo servizio a livello regionale.

Troppe richieste tamponi in Lombardia

Questa nuova gestione è stata necessaria dopo che in Lombardia è scoppiato il caos tamponi: troppe le persone che chiedono al medico di base o alle farmacie di sottoporsi al tampone. In coda c'è chi ha avuto un contatto stretto con un positivo o chi ha avuto i primi sintomi. Ma anche chi prima di unirsi a parenti e amici per Natale decide in via precauzionale di fare un controllo. Conclusione: la Lombardia si trova a fare i conti con il record di nuovi contagi in 24 ore – ieri 23 dicembre erano quasi 13mila – e con una corsa sfrenata al tampone. E soltanto ieri sono stati 205.847 i tamponi effettuati in Lombardia. Intanto in parallelo continua senza sosta la somministrazione dei vaccini: "Il piano vaccinale nel frattempo proseguirà secondo gli obiettivi previsti dalla Struttura Commissariale di Governo, consentendo un miglior coordinamento e condivisione di risorse anche per il potenziamento del Servizio tamponi rafforzato con l'istituzione e l'avvio dell'apposita ‘task force'".

Tamponi dai medici di base

La task force di Regione Lombardia però non è l'unica attivata in questi giorni per affrontare il problema tamponi. L'Ats (Agenzia di tutela della salute) di Milano per potenziare ulteriormente l'offerta "ha chiesto ai medici di famiglia di poter eseguire il test rapido nei propri studi", possibilità che è già prevista da un anno ma che fino adesso  "è stata poco praticata". Poi la stessa Ats entra nel dettaglio, "gli oltre duemila medici di medicina generale svolgono quotidianamente una media di 60 test al giorno". La soluzione sarebbe quella di fare più test negli studi dei medici di base così da alleviare la pressione sui punti che già oggi effettuano i tamponi.

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