Caos San Raffaele, le indagini sulla cooperativa: “Infermieri alla prima esperienza e senza formazione”

Proseguono le indagini della Procura di Milano sull'ospedale San Raffaele e sui disagi che si sono verificati tra il 5 e il 7 dicembre nel reparto di Medicina ad alta complessità della palazzina Iceberg.
E così sotto la lente dei magistrati finisce soprattutto il personale infermieristico fornito dalla cooperativa esterna Auxilium Care Scarl, in servizio presso la struttura ospedaliera durante il fine settimana di Sant'Ambrogio: saranno loro a stabilire insomma se i dipendenti della società a cui il San Raffaele aveva appaltato la parte infermieristica del padiglione, rivelatisi impreparati nel gestire la situazione, siano stati adeguatamente formati e istruiti con un training sul campo, in modo da possedere le nozioni base sulla dispensa dei farmaci o sul funzionamento delle apparecchiature.
Le denunce in Procura sul caos San Raffaele
Questo perché, come è riportato nelle denunce giunte sul tavolo della Procura a seguito delle prime relazioni di Nas, Polizia di Stato e Ispettorato del Lavoro, "un infermiere del primo gruppo (letti 301.1-306) riferisce di non aver mai fatto affiancamento in reparto e di essere al suo primo turno presso l'Ospedale San Raffaele". Ma non solo. "Non sapeva dove fossero i farmaci, non risultava in grado di caricare gli esami ematici su SAP (piattaforma informatica), non in grado di gestire NIV (ventilazione meccanica non invasiva), né terapia insulinica in continuo. I carrelli infermieristici risultavano disordinati e non rinnovati".
Il caos nel reparto di Medicina ad alta intensità
Solo un esempio dei malfunzionamenti che hanno segnato i giorni dell'Immacolata all'interno del reparto della struttura privata convenzionata, dove sono ricoverati (attraverso sistema sanitario pubblico) pazienti con condizioni sanitarie serie e di difficile gestione: si tratta ad esempio di persone con infezioni gravi, instabilità di parametri vitali, aggravamento di malattie croniche. E ancora degenti in condizioni gravi o pluripatologiche che richiedono monitoraggio continuo, o per cui è necessario proseguire trattamenti terapeutici complessi (come intense terapie farmacologiche somministrate a seguito di un'emergenza).
Le dimissioni del ceo Francesco Galli
"Abbiamo visto pazienti senza infermieri, senza la possibilità di andare in bagno o lasciati con le padelle sporche. A questo si aggiungono la mancanza di farmaci e i ritardi nelle terapie", è stata anche la testimonianza di una dipendente a Fanpage.it, di uguale tenore. L'ennesimo resoconto di una situazione generale di grave criticità che a inizio dicembre ha mandato in tilt i delicatissimi reparti di Medicina ad alta intensità, Medicina di cure intensive e Admission room. Nonché portato alle dimissioni immediate dell'amministratore unico Francesco Galli, a cui sono seguite la nomina del nuovo ceo Marco Centenari (già al vertice del Gruppo San Donato) e l'affiancamento del "super esperto" Alberto Zangrillo, storico primario del San Raffaele e medico personale di Silvio Berlusconi.