Caos per la Flotilla candidata all’Ambrogino, l’attivista Cioppi: “Demonizzano l’azione dal basso perché fa paura”

Non è il periodo storico adatto per essere tutti d'accordo su chi sia un cittadino milanese meritevole, quindi persino l'Ambrogino d'oro può creare polemiche. No, non per la candidatura di Donald Trump in quanto presunto uomo di pace di chiara origine meneghina. A finire nel mirino di politici e intellettuali è ancora una volta la Flotilla, in particolare Margherita Cioppi, capomissione della barca Karma con cui ha sfidato il blocco navale israeliano per consegnare aiuti alla popolazione di Gaza.
Sono stati due consiglieri, Carlo Monguzzi (Verdi) e Beatrice Uguccioni (Pd) a candidare Cioppi al prestigioso premio milanese e, attraverso lei, tutto il progetto della Global Sumud Flotilla. Molte reazioni sono state di indignazione. Una su tutte quella dell'avvocata Annamaria Bernardini di Pace, che ha dichiarato di restituire la sua onorificenza del 2015 nel caso in cui la Flotilla dovesse vincere l'Ambrogino, in una lettera pubblica diretta al sindaco Giuseppe Sala. A sua volta, il capogruppo di Forza Italia Luca Bernardo ha annunciato la sua eventuale fuga dall'evento in segno di dissenso. "Vorrei personalmente ringraziare – ha dichiarato Cioppi a Fanpage.it – i consiglieri che hanno proposto la candidatura di un'azione popolare dal basso, rispettosa del diritto internazionale, che si proponeva di fare quello che i nostri Stati non hanno il coraggio di fare, cioè interrompere l'assedio illegittimo nei confronti della popolazione palestinese".
Questo accanimento mediatico contro la Flotilla, la cui iniziativa ha smosso le piazze di tutto il mondo, prosegue da settimane ed è peggiorato da quando Trump, Israele e Hamas hanno firmato la tregua. "In Italia – prosegue Cioppi – abbiamo una lunga tradizione di screditamento e criminalizzazione della solidarietà. Mi ricordo bene l'ex ministro Di Maio che chiamava il soccorso civile del Mediterraneo ‘taxi del mare' o tutte la cattiva pubblicità alle Ong, accusate di lavorare per i trafficanti di esseri umani che gli sparano contro. Demonizzano l'azione popolare dal basso perché è potente, fa una paura incredibile".
Lo scollamento tra istituzioni e popolo è sempre più evidente: milioni di persone sono scese in piazza in sostegno dei palestinesi e i palestinesi non hanno perso occasione per mostrare la loro gratitudine sui social. Molti esponenti politici però fa fatica a scrollarsi di dosso alcune posizioni strettamente legate a uno Stato che sta commettendo genocidio, come dimostra la mancata sospensione degli accordi tra il comune di Milano e Tel Aviv. Contestualmente, il Partito Democratico ha proposto un gemellaggio tra la città e Gaza City, forse nel vano tentativo di attenuare le polemiche. "Nei palazzi ne stanno discutendo solo adesso – riflette Cioppi – ma questo gemellaggio è già attivo nei cortei, negli eventi, nel supporto reale che questa città sta dando, come tutte le città in Italia alla popolazione palestinese".
La candidatura all'Ambrogino d'oro è solo un modo come un altro per continuare a parlare della situazione a Gaza, poiché nonostante la tregua, le persone continuano a venire uccise impunemente, i camion con gli aiuti a non entrare nelle quantità stabilite. Croppi rivela: "Ieri, lunedì 13 ottobre sarebbero dovuti entrare 600 camion, ne sono passati solo 187". E così, ogni scusa è buona, ogni motivo è valido per non abbassare lo sguardo.