Cambiano le regole per avere una casa Aler, anche chi è già proprietario potrà chiederne una: i requisiti per averla

Anche coloro già in possesso di una casa di proprietà potranno far richiesta per una casa popolare in Lombardia purché la prima casa si trovi a una distanza di almeno 40 chilometri dal Comune nel quale si fa avanza la richiesta e purché il reddito Isee resti all'interno delle soglie già previste per l’edilizia pubblica.
È questo quanto sancito dalla modifica alla legge regionale sulle assegnazioni nell’ambito della legge di revisione normativa ordinamentale approvata ieri dal Consiglio regionale, coi voti della maggioranza di centrodestra. Prima di tale modifica, la mediazione tra il presidente della Regione, Attilio Fontana, l’assessore regionale alla Casa, Paolo Franco, e il gruppo consiliare della Lega, aveva portato a individuare una distanza differente, fissata a 10 chilometri. Duante il consiglio Regionale di ieri, martedì 27 maggio, Diego Invernici, consigliere regionale di FdI, ha però chiesto di elevare il chilometraggio da 10 a 90. Si è quindi dovuto ragionare per trovare un compromesso che, alla fine, è stato individuato nella distanza mediana di 40 chilometri. Una svolta che, secondo la Lega e FdI, "colma la disparità e tutela i lombardi rispetto agli stranieri”.
“Abbiamo compiuto un passo avanti verso una politica abitativa più giusta, inclusiva e più aderente ai bisogni dei lombardi", ha spiegato a riguardo Invernici. "Il criterio dei 10 chilometri risultava troppo penalizzante per chi vive in condizioni di oggettiva precarietà. Benché di proprietà, si tratta spesso di abitazioni isolate, prive di servizi, senza trasporti pubblici o lontane dal luogo di lavoro, di studio o di cura. Non possiamo lasciare ai margini chi è formalmente proprietario di una casa ma non può viverci. Alzare la soglia a 40 chilometri è un compromesso che non stravolge i criteri di equità per i lombardi, li rafforza. Un emendamento di buon senso che permette una valutazione più completa del bisogno abitativo”.
Del canto opposto è invece il Pd. "Un imbroglio, una presa in giro. Chi ha già una casa ha generalmente un Isee troppo alto per accedere agli alloggi Sap, riservati a chi vive in grave disagio economico. E chi ha un mutuo non lo vede conteggiato nell’Isee: quindi potrà comprare casa, affittarla in nero e ottenere un alloggio pubblico. Si finirà per favorire i furbi e allungare ulteriormente i tempi di assegnazione. La destra introduce un criterio pensato per escludere gli stranieri, ma che danneggia tutti”, ha dichiarato Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd.