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Calciatore arrestato per aver violentato una 19enne, il giudice: “Resta in carcere, potrebbe rifarlo”

Una ragazza di 19 anni è stata violentata a Milano dal calciatore Stanislav Bahirov: per il giudice l’uomo avrebbe approfittato di una condizione di evidente fragilità.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella notte del 23 ottobre, una ragazza di 19 anni è stata violentata a Milano. A essere accusato di questo stupro è il calciatore 25enne Stanislav Bahirov. Sulla base di quanto stabilito dal giudice per le indagini preliminare Alberto Carboni, l'uomo non si sarebbe fermato nemmeno di fronte ai no della vittima, ai tentativi di questa di respingerlo e nonostante fosse in condizioni di "evidente fragilità".

Stanislav Bahirov potrebbe commettere di nuovo lo stesso reato

Da giovedì 25 gennaio, il 25enne – che ha giocato nella Vogherese e anche nel Pavia – si trova nel carcere San Vittore. Per il giudice, c'è il rischio di reiterazione del reato. Sulla base di quanto riportato dal quotidiano La Provincia pavese, infatti, sarebbe stato visto nello stesso luogo in cui sarebbe avvenuta la violenza di notte, da solo e "senza apparente ragione". Non è da escludere "che egli stesse portando avanti un’attività di monitoraggio di quella zona in cerca di nuove occasioni per perpetrare ulteriori condotte violente".

Avrebbe indotto la 19enne a bere fino a farle perdere i sensi

La 19enne è stata violentata nel parco di via Veglia, in zona Niguarda: ha spiegato di aver incontrato il 25enne nella notte del 23 ottobre in viale Istria dopo che era uscita da casa a causa di un litigio con i genitori. Il calciatore l'avrebbe portata al parco Wanda Osiris. L'avrebbe anche indotta a bare fino quasi a farle perdere i sensi. Avrebbe iniziato a molestarla e, di fronte al suo rifiuto, l'avrebbe spinta in un angolo nascosto dove l'avrebbe violentata.

Dopo 45 minuti dai fatti, è riuscita a chiedere aiuto a una passante e denunciare i fatti con gli agenti della squadra mobile. Gli investigatori hanno analizzato i filmati di alcune telecamere e sono riusciti a risalire al volto dell'aggressore.

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