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Cade in una buca nel deposito treni e si procura un trauma cranico, condannato il responsabile dell’impianto

Il 23 ottobre 2021 un 46enne dipendente di Trenord è caduto in un vano di accesso a un varco di ispezione dei treni nel deposito di Lentate sul Seveso (Monza) riportando un grave trauma cranico. L’allora responsabile dell’impianto è stato condannato in primo grado a 2 mesi per non aver provvisto un parapetto che avrebbe evitato l’infortunio.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Il 58enne che il 23 ottobre 2021 era responsabile dell'impianto di manutenzione treni di Lentate sul Seveso (in provincia di Monza e della Brianza) è stato condannato in primo grado a 2 mesi per lesioni gravi colpose per un incidente sul lavoro. Quel giorno di quasi quattro anni fa, un dipendente di Trenord aveva riportato un trauma cranico cadendo in un buco alto un metro mentre puliva il tetto di un convoglio. Un infortunio che lo costrinse a restare lontano dal luogo di lavoro per oltre quattro mesi. Secondo l'accusa, quel buco era il "vano di accesso ad un varco di ispezione dei treni" e sarebbe stato "sprovvisto di idoneo parapetto di protezione". Il 58enne, però, ha negato il fatto che spettasse a lui il compito di controllare, così ha annunciato che ricorrerà in appello contro la condanna.

Stando a quanto ricostruito durante il processo, il 23 ottobre del 2021 un dipendente di Trenord al tempo 46enne stava pulendo con un aspirapolvere il tetto di un convoglio all'interno del deposito di Lentate sul Seveso quando è caduto all'interno di un buco profondo oltre un metro. Quell'infortunio lo costrinse a restare lontano dal luogo di lavoro per più di quattro mesi, a causa del trauma cranico che aveva riportato.

Come riportato da Il Giorno, per il Tribunale di Monza la responsabilità dell'infortunio è stata del 58enne, residente nella Bergamasca, che allora svolgeva il ruolo di responsabile dell'impianto di manutenzione treni. Secondo l'accusa, avrebbe violato la normativa per la sicurezza sui luoghi di lavoro "lasciando che le aperture esistenti nel suolo o nel pavimento degli ambienti di lavoro e di passaggio fossero sprovvisti di solide coperture o di parapetti per impedire la caduta delle persone". Il 58enne, quindi, non avrebbe fatto allestire un parapetto che avrebbe evitato la caduta del 46enne nel "vano di accesso ad un varco di ispezione dei treni".

Il 58enne è stato, quindi, condannato in primo grado a 2 mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna sul certificato penale, per lesioni grave colpose. Inoltre, dovrà risarcire dei danni il 46enne, che si era costituito parte civile al processo con l'avvocato Glauco Gasperini, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 8mila euro.

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