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Autoreclusione e solitudine: oltre 100mila anziani vivono confinati in casa in Lombardia

Un terzo degli anziani in Lombardia vive da solo: il 14 per cento degli ultraottantenni vivrebbe in autoreclusione domestica. Lo rivela uno studio di Spi Cgil Lombardia, Fnp Cisl Lombardia, Uilp Uil Lombardia.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Tra gli effetti della pandemia c'è anche la solitudine. A pagarne le conseguenze non ci sono solo i giovani lombardi costretti all'auto-reclusione ma anche uomini e donne ultra 65enne a cui il virus ha portato anche spaesamento e perdita di progettualità. A dimostrarlo è stata un'indagine svolta sugli anziani dopo due anni di emergenza sanitaria: a realizzarla è stata Spi Cgil Lombardia, Fnp Cisl Lombardia, Uilp Uil Lombardia in collaborazione con l'Associazione per la Ricerca Sociale di Milano. Tutti gruppi e sindacati che ora hanno preso parte alla realizzazione di un Osservatorio regionale sulla terza età. È proprio notizia di ieri del caso di una donna di 70 anni trovata morta nella sua casa comasca dopo due anni dal decesso. La donna non aveva parenti o qualcuno che passava a trovarla. Così i vicini, non avendola vista per giorni, hanno pensato che si fosse trasferita e non si sono preoccupati delle condizioni della donna. A scoprire il suo corpo è stato il proprietario di casa che vive in svizzera: è stato sollecitato dai residenti della zona a tagliare le piante dell'abitazione. Non riuscendo a mettersi in contatto con la donna, si è rivolto alle forze dell'ordine. Così la tragica scoperta.

Il 14 per cento degli anziani vive in autoreclusione

La ricerca ha coinvolto oltre 100 anziani residenti in Lombardia, di età compresa tra i 65 e gli 85 anni. Attraverso i risultati dei questionari compilati proprio dal campione di lombardi preso in considerazione tra luglio e settembre 2021. I risultati dividono gli anziani in "due modi": quello dei "giovani anziani£, sessantacinquenni e settantenni e quella dei "grandi anziani", gli ultraottantenni. I primi si distinguono per una maggiore istruzione e predisposizione alla socialità, per una vita dinamica e per una significativa familiarità con le tecnologie. I secondi sono soprattutto anziani che abitano da soli e che spesso hanno bassi livelli di istruzione. L'Osservatorio ha calcolato che un terzo degli anziani in Lombardia vive da solo: il 14 per cento degli anziani ultraottantenni vivrebbe in autoreclusione domestica.

La solitudine soprattutto per chi vive nei piccoli centri

"La ricerca evidenzia – rivelato in una note i vari gruppi e associazioni – che, forse in modo inaspettato la solitudine è percepita maggiormente dagli anziani che vivono nei piccoli centri, dove ci si aspetterebbero maggiori legami corti e di vicinato, mentre si riduce per esempio a Milano, nonostante la quota di anziani che vive da sola nel capoluogo sia maggiore della media regionale". E ancora: "Milano emerge come una realtà a parte rispetto al resto della regione: gli anziani vivono più spesso in affitto che altrove, ma sembrano essere un po’ più autonomi, un po’ più capaci di arrangiarsi anche da soli grazie a relazioni, trasporti e supporti territorialmente più densi rispetto al resto della regione". Nel dettaglio, la ricerca rivela anche che l'83 per cento degli aiuti ricevuti dagli anziani per rispondere ai loro vari bisogni proviene da familiari. È anche vero però che di fronte ai nuovi bisogni causati dall’emergenza pandemica, i familiari sono riusciti ad offrire un'azione di supporto solo nel 49 per cento dei casi. Conclusione: la pandemia ha reso più fragile chi lo era già.

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