Angelo Bonomelli ucciso con il Rivotril nel caffè, quattro condanne: “Sapevano che poteva morire”

Sono state confermate in Appello le condanne per i quattro responsabili che l'8 novembre del 2022 narcotizzarono di nascosto e uccisero Angelo Bonomelli, 80 anni, imprenditore di Trescore (Bergamo) che fu trovato morto nella sua auto senza il cellulare, il portafogli con 120 euro e il suo inseparabile orologio d’oro Longines.
Così i giudici della Corte d'Assise d'Appello di Bergamo hanno confermato la precedente sentenza e di conseguenza le pene a 26 anni di reclusione per Matteo Gherardi, 34 anni, ritenuto la mente del piano criminale con l’amico Omar Poretti, 26 anni; 15 anni per l’ex compagna di Gherardi, Jasmine Gervasoni, 25 anni, e per il padre Luigi Rodolfo Gherardi, 69 anni, tutti condannati a vario titolo per rapina e omicidio volontario con dolo eventuale.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini il 7 novembre Bonomelli fu attirato in trappola dai quattro al bar Sintony di Entratico, chiamato con la scusa di parlare del rilancio sui social di Villa Ortensie di Sant'Omobono (che il pensionato aveva appena acquistato). Qui fu narcotizzato con alcune gocce di Rivotril, un potentissimo sedativo che Poretti aveva versato di nascosto nel caffè sorseggiato dall’80enne: una dose letale per un uomo anziano, dalle già precarie condizioni di salute.
Bonomelli, dopo l'incontro al bar con i quattro, aveva così immediatamente accusato un malore. I quattro lo avevano quindi sorretto e caricato di peso nel suv parcheggiato poco distante, dove era stato derubato dei suoi averi e abbandonato agonizzante sul sedile del guidatore.
"Avevo intenzione di mettere pochissime gocce giusto per stordirlo, le avevo usate già prima con altre due persone e non era successo niente", erano state le parole in aula di Matteo Gherardi. "Avevo un debito da saldare con gli strozzini, sono ludopatico", la sua giustificazione. "Volevo solo derubarlo, non ucciderlo".