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Alessia Pifferi ha partorito Diana in bagno: la breve e triste vita della bimba uccisa dalla madre

Diana è nata in un bagno, ha trascorso il primo mese di vita in ospedale e non è mai stata amata dalla madre Alessia Pifferi. Un anno e mezzo dopo, è morta da sola di stenti perché la 37enne l’ha abbandonata a casa.
A cura di Filippo M. Capra
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La vita della piccola Diana non è stata solo breve, ma anche molto triste, segnata da dolore, ricoveri in ospedale e continui abbandoni da parte della madre, Alessia Pifferi, l'ultimo dei quali le si è rivelato fatale. La bimba di 16 mesi che è morta di fame e di sete per essere stata lasciata a casa da sola per sei giorni, è nata un anno e mezzo fa nel bagno di casa. I primi trenta giorni di vita li ha trascorsi in un reparto di ospedale dove era stata ricoverata per problemi legati ai reni scaturiti dalla nascita prematura. Nel reparto ci era tornata due mesi portata dalla nonna mentre sua madre era a Montecarlo con il compagno di allora.

Per Alessia Pifferi la figlia Diana non è mai esistita

Diana non ha mai avuto un padre. La madre agli inquirenti ha detto di conoscere l'identità del genitore e di volerlo avvisare pur non avendolo mai messo al corrente del fatto che insieme avevano fatto una bambina. Poi, ci ha ripensato senza dare alcuna informazione utile sul conto dell'uomo. Della piccola di 16 mesi morta tragicamente tra il 14 e il 20 luglio (sarà l'autopsia a stabilire il giorno esatto) non ci sono foto. Né di vita quotidiana né di feste con i parenti o amici di famiglia.

Di fronte alla sua casa di via Parea ci sono ancora palloncini e candele, lasciate dai residenti in ricordo alla sua memoria. Finché era in vita, era come se Diana non esistesse. Non era registrata ai servizi sociali né nelle liste d'attesa degli asili nidi. La Caritas non sapeva della sua esistenza, non aveva un medico di base. È morta da sola, nella stanza della casa sigillata dalla Pifferi per evitare che, durante la sua assenza, Diana piangesse e fosse sentita dai vicini. È morta di fame e di sete, avendo a disposizione un solo biberon per quasi una settimana.

Domani l'autopsia sul corpo della bimba di 16 mesi

Durante il secondo ricovero al Papa Giovanni XXIII di Diana, Alessia Pifferi era a Montecarlo con il compagno. Rientrata su richiesta della madre, è stata a Milano fino alle dimissioni della figlia. In un'occasione, riporta il Corriere della sera, un'amica si è fermata a dormire nella casa del suo compagno di Leffe, dicendo di aver notato che "Alessia aveva tenuto Diana nel passeggino. Non l’aveva portata a letto con lei, ma lasciata lì tutta la notte".

Per la madre, Diana era un peso. Tanto che, per stessa ammissione di Alessia Pifferi, negli ultimi due mesi è stata abbandonata spesso a casa: "Prima per qualche ora, poi per i weekend". La 37enne indagata per omicidio voleva salvare la relazione con il compagno, preferendola alla figlia, ma si è ugualmente descritta come "una buona mamma". L'autopsia sul corpo della piccola verrà svolta domani, martedì 26 luglio.

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