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Al Niguarda trapianto di fegato con l’aiuto della stampante 3D: un padre salvato dal figlio

Trapianto da record all’ospedale Niguarda di Milano: qui un giovane ha donato parte del suo fegato al padre grazie anche a una fedele ricostruzione in 3D dell’organo che ha permesso di anticipare tutti i passaggi dell’intervento. Alla fine il trapianto è stato portato a termine con successo: padre e figlio ora stanno completando il percorso di recupero. Tutto questo è stato possibile grazie alla realtà virtuale.
A cura di Giorgia Venturini
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Un figlio ha donato al padre metà del suo fegato e la fedele riproduzione dell'organo è stata "clonata" con una stampante 3D. È il trapianto record che è successo all'ospedale Niguarda di Milano: "Prepararsi all’intervento e impostare in anticipo la strategia chirurgica migliore potendo guardare e toccare l’esatta ricostruzione anatomica in 3D del fegato che si andrà a trapiantare ha permesso il successo dell'intervento", spiegano in una nota dalla struttura sanitaria. La fedele riproduzione del fegato è stata realizzata incrociando i dati della risonanza magnetica e un altro esame del fegato del donatore. Tutto questo è stato possibile però solo grazie alla realtà virtuale: un ruolo determinante lo ha avuto il primo centro di competenza lombardo di stampa 3D "Printmed-3d" e gli studi portati avanti dall'Università degli Studi di Milano.

Padre e figlio stanno bene dopo l'intervento

"C’era bisogno di un organo in tempi rapidi – spiega Luciano De Carlis, Direttore della Chirurgia Generale e dei Trapianti -, così entrambi i figli del paziente si sono proposti per la donazione, che prevede l’asportazione di circa il 50-60 per cento del fegato che viene utilizzato per il trapianto". Poi i medici entrano nel dettaglio: "Sono stati stampati gli organi di entrambi. Solo così ci si è resi conto che uno dei due presentava un'anomalia che probabilmente avrebbe impedito la buona riuscita dell'intervento. La possibilità di avere a disposizione sia il modello 3D dell’organo sia l’estratto dell’albero circolatorio dei vasi irroranti e delle vie biliari è stato di grande utilità". Alla fine il risultato è stato un vero successo: ora sia il padre che il figlio stanno portando a termine un periodo di recupero.

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