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Agguato a Buccinasco: morto il narcotrafficante Paolo Salvaggio. I killer lo hanno finito a terra

La vittima dell’agguato di questa mattina in via Della Costituzione a Buccinasco, paese alle porte di Milano, è il narcotrafficante Paolo Salvaggio. Il 60enne era agli arresti domiciliari dopo una condanna per spaccio: la vittima, soprannominata “Dum Dum”, era tra gli indagati dell’operazione antimafia Parco Sud del 2013 che aveva svelato anche il suo legame con le cosche di ‘ndranghata.
A cura di Giorgia Venturini
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È noto alle forze dell'ordine per essere un volto conosciuto del narcotraffico del Nord Italia. Tanto che era già stato condannato per spaccio di droga: a Buccinasco in molti lo conoscevano per essere un importante broker del narcotraffico milanese. Questa mattina Paolo Salvaggio è stato freddato in un agguato in via Della Costituzione nel paese alle porte di Milano. Da tempo infatti era agli arresti domiciliari. Verso le 10 ha deciso di fare un giro in bicicletta sfruttando il suo permesso di uscita dalle dieci a mezzogiorno. Quando si è trovato in via Della Costituzione, incrocio con via Rodolfo Morandi, è stato raggiunto da colpi di pistola.

Chi era Paolo Selvaggio, il pregiudicato 60enne ucciso a Buccinasco

Dai primi accertamenti sembrerebbe che Paolo Salvaggio fosse legato, alla cosca dei Papalia ovvero una famiglia di ‘ndrangheta da tempo presente sul territorio di Buccinasco e Corsico. Ma c'è di più: la vittima, soprannominata "Dum Dum", era tra gli indagati dell'operazione antimafia Parco Sud del 2013. Dalle indagini allora era emerso che faceva affari con i narcos colombiani per procurarsi la droga. Una volta in possesso di sostanze stupefacenti i suoi contatti erano soprattutto con i boss della cosca di ‘ndrangheta Barbaro-Papalia di Platì e con i membri del clan Magrini della Sacra Corona Unita.

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Il colpo di grazia mentre era già a terra ferito

Stando a quanto riferito dai testimoni che hanno assistito all'omicidio si è trattato di un vero e proprio agguato in strada. La dinamica è ancora al vaglio dei carabinieri che si sono precipitati sul posto, ma sembra ormai certo che ad avvicinare il 60enne siano state due persone a bordo dello scooter. Queste si sono accostate a Salvaggio mentre era ancora in sella alla sua bici e hanno aperto il fuoco. La vittima è così caduta a terra già ferita gravemente. A questo punto uno dei due aggressori è sceso dallo scooter e ha sparato il terzo colpo alla testa a Salvaggio quando lui era sdraiato sull'asfalto. La dinamica dei fatti lascia infatti pensare si sia trattata di una vera e propria esecuzione. Ora sul posto i carabinieri stanno cercando di ricostruire quanto accaduto: al momento gli aggressori sono ancora in fuga. Sulle loro tracce però ci sono i carabinieri.

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