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Accusati di aver aggiunto glicerina a migliaia bottiglie di vino di una cantina Pavese, assolti gli imputati

Il Tribunale di Pavia ha assolto tutti i sei imputati con l’accusa di aver aggiunto diglicerina ciclica (sostanza non tossica, ma illegale) a migliaia di bottiglie di vino. Durante le indagini, erano state sequestrate oltre 50mila bottiglie.
A cura di Enrico Spaccini
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Sono stati assolti i sei imputati per il caso del "vino adulterato" alla cantina Terre d'Oltrepò di Broni (in provincia di Pavia). Secondo le accuse, avrebbero sofisticato del vino con diglicerina ciclica, ovvero un additivo vietato dai disciplinari di produzione anche se comunque privo di tossicità. La Procura aveva chiesto condanne con pene massime di 1 anno, ma la giudice monocratica Valentina Nevoso ha respinto le richieste.

Le indagini erano scattate nel 2021 in seguito a un esposto presentato da un laboratorio a seguito di analisi effettuate su un lotto di spumante Metodo Classico acquistato da Terre d’Oltrepò. Gli esami, infatti, avevano evidenziato la presenza della diglicerina ciclica. Coordinate dal pm Paolo Mazza, le forze dell'ordine avevano disposto il sequestro di oltre 52mila litri di vino rosso, poi dissequestrati, e di migliaia di bottiglie di spumante Metodo Classico.

Come riportato da La Provincia Pavese, già all'inizio del processo le difese dei sei imputati (l'ex presidente di Terre d'Oltrepò, due enologi e tre agricoltori) avevano sollevato contestazioni sulle analisi alla base delle indagini e avevano chiesto l'assoluzione. La Procura, però, aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio.

Il processo di primo grado si è concluso oggi, mercoledì 17 settembre, al Tribunale di Pavia con la giudice Nevoso che ha respinto le richieste di condanna e riconosciuto l'estraneità ai fatti contestati di tutti gli imputati.

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