Abusi sessuali e botte sulle anziane di una Rsa nel Milanese, la gip: “Ha dato libero sfogo alle sue pulsioni”

"Ha trasformato" l'occupazione da Oss (operatore socio sanitario) in un'occasione per "dare libero sfogo alle sue pulsioni", mostrando una "totale incapacità di autocontrollo". Lo ha fatto scegliendo come vittime le anziane più fragili "perché rimesse alle sue cure". Così si è espressa la gip Anna Giorgetti nell’ordinanza di custodia cautelare che ieri, mercoledì 23 dicembre, ha disposto i domiciliari per Mario Julio T.Q., 46 anni, originario del Perù, accusato di violenza sessuale e maltrattamenti ai danni di due anziane di una Rsa comunale di Parabiago (Milano).
Le indagini
A portare l'attenzione sulla Rsa sono stati alcuni familiari di una delle vittime che, allarmati dopo aver riscontrato segni di violenza come ematomi, lividi e lacerazioni sul corpo dell'anziana, hanno deciso di denunciare l'accaduto ai carabinieri che, coordinati dalla pm della procura di Busto Arsizio, Nadia Alessandra Calcaterra, a settembre hanno avviato le indagini.
Per farlo, i militari hanno installato alcune telecamere di videosorveglianza nascoste all'interno della Residenza per anziani. Nei due mesi successivi, i filmati hanno ripreso i primi abusi compiuti da parte dell'Oss, dipendente della struttura. Atteggiamenti che, in seguito, la pm ha definito "improntati a rudezza, volgarità, dileggio, denigrazione, ingiuria" e "gratuitamente vessatori" nei confronti delle due anziane.
Tra questi, lo scorso 19 ottobre la 79enne è stata fatta sbattere con il ginocchio contro la porta e, poco dopo, l'Oss avrebbe iniziato a palpeggiarla. Il giorno dopo l'uomo le "afferra con violenza il collo per farle staccare il dorso dallo schienale della sedia". E ancora: palpeggiamenti e schiaffi nelle parti intime delle anziane, vessazioni verbali e psicologiche.

Così, le due anziane sarebbero state "ridotte a poveri corpi in balia dell’operatore socio sanitario che ne viola la dignità e la sacralità che ogni vita porta con sé", ha scritto ancora la gip che, motivando le esigenze cautelari per il 46enne, ha sottolineato il rischio che l’uomo potesse abusare di altre donne poiché "non ha affatto compreso la professione che si è determinato a intraprendere".