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A Milano in due giorni positivi calati del 75 per cento, Sala: “Non so se i dati sono giusti”

“I contagi a Milano sono calati del 75 per cento, ma saranno dati giusti?”. A chiederselo è il sindaco Giuseppe Sala, che ribadisce la necessità di voler visionare i numeri degli ultimi mesi relativi ai positivi dopo che questo numero nel giro di due giorni a Milano è passato da oltre 13mila a circa 2.600, forse per le anomalie al “cruscotto” segnalate anche da altri sindaci dell’hinterland. Prosegue dunque la polemica sui presunti errori nei dati sull’epidemia da parte di Regione Lombardia, anche se Sala cerca di stemperare: “Non vogliamo cercare colpevoli. Chiediamo per il bene di tutti di mettere in sicurezza questi sistemi”.
A cura di Ilaria Quattrone
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"È vero il calo dei contagi da Coronavirus a Milano è del 75 per cento, ma siamo sicuri che i dati siano giusti?". A dirlo è il sindaco Giuseppe Sala a margine della commemorazione per Giornata della Memoria all'ex Hotel Regina. Il primo cittadino si riferisce ai dati, riportati dal quotidiano "La Repubblica", che mostrano come a Milano mercoledì 20 gennaio fossero registrati 13mila e 680 contagiati, poi calati drasticamente di oltre undicimila unità venerdì fino a lunedì, quando i contagiati registrati sono arrivati a 2.668.

Sala: Non vogliamo cercare colpevoli

Continua quindi la polemica sui dati e sul presunto errore che ha portato Regione Lombardia a essere inserita in zona rossa pur non avendo numeri così critici. Errore che Regione sostiene sia stato causato da un'anomalia dell'algoritmo da parte dell'Iss, che però ieri ha ribattuto affermando che alla Lombardia dallo scorso maggio sono stati segnalati oltre cinquanta errori. Oltre al botta e risposta tra Iss e governo regionale c'è anche quello tra i sindaci e il presidente Attilio Fontana. Alcuni primi cittadini del Milanese avevano segnalato infatti anomalie nel "cruscotto" (dove i sindaci possono vedere i dati relativi ai contagi), coi numeri dei positivi che nei primi giorni di gennaio erano aumentati improvvisamente, per poi diminuire. Aria spa, la centrale acquisti della Lombardia da cui dipendono anche i sistemi informatici, in una nota ha escluso che quell'anomalia – poi risolta – sia legata in qualche modo o abbia influito con il caso "zona rossa". Ma i primi cittadini di diversi capoluoghi di provincia chiedono di poter accedere ai dati per capire a quando risalga l'errore: "Vogliamo vedere i dati a partire dal 12 ottobre quando è cambiato l'algoritmo che avrebbe causato l'inserimento della Lombardia in zona rossa".

Non capisco difesa a oltranza della Regione

E tra coloro che lo richiedono c'è anche Sala, che oggi ha inoltre detto: "Io non so come si sia passati da un giorno all'altro da 13mila a 2mila e rotti contagiati. Quello che si potrebbe fare è cercare di andare a vedere insieme dati e procedure. Non vogliamo cercare colpevoli. Chiediamo per il bene di tutti di mettere in sicurezza questi sistemi". E sul presunto errore della Regione ha detto: "Non capisco questa difesa a oltranza della Lombardia e questa idea di dire ‘non abbiamo sbagliato niente'. È capitato anche a me di dire che ho sbagliato e credo che i cittadini quando ammetti che hai sbagliato sapendo che sei sotto pressione dalla mattina alla sera lo possono comprendere".

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