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Covid 19

A Bergamo i parametri covid sono quasi da zona bianca: il report dell’Ats

L’agenzia di tutela della salute di Bergamo ha inviato un report al Comitato tecnico scientifico nazionale in cui mostra come i dati non siano “da zona rossa”. Dall’analisi infatti sembrerebbe che i numeri rendano la provincia più vicina alla zona bianca. A essere contenuti non sono solo il numero di contagiati e il rapporto tra positivi e tamponi, ma anche il livello di occupazione dei posti in ospedale.
A cura di Ilaria Quattrone
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Foto di repertorio
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Una situazione epidemiologica lontana da quella necessaria per essere considerati zona rossa: sarebbe questo il risultato del report inviato dall'Agenzia di tutela della Salute di Bergamo al Comitato tecnico scientifico nazionale. In una settimana infatti la provincia di Bergamo ha avuto 54 nuovi contagi su centomila abitanti e una percentuale di positivi al Coronavirus rispetto al numero dei tamponi del 5 per cento. Un dato che si scontra con quello lombardo dove la percentuale è del nove percento e con quello nazionale dove si registra un 10,7 per cento.

I dati di Bergamo più vicini alla zona bianca

Dal report emerge che in totale nella provincia bergamasca si contano 1.496 persone positive: 134 ogni centomila abitanti contro la media nazionale di 578. Sulla base di questi dati – per i quali il sindaco Giorgio Gori aveva chiesto una deroga al presidente di Regione Attilio Fontana – Bergamo sarebbe più vicina alla zona bianca che, tra i vari requisiti, richiede non più di cinquanta contagi ogni centomila abitanti. Stando a quanto riportato dal giornale "L'Eco di Bergamo", nell'analisi si parla quindi di un "quadro di stabilità e di contenimento dell'epidemia" che secondo Ats è probabilmente dovuto a "un'immunità di popolazione" e al forte senso di responsabilità dei cittadini.

La situazione degli ospedali lombardi

Oltre al numero di contagi e alla percentuale di positivi rispetto ai tamponi, il report tiene in considerazione il livello di occupazione dei posti letto in ospedale: "I livelli di saturazione – si legge nel report – appaiono entro i limiti del livello uno". Una situazione condivisa anche da altre strutture ospedaliere lombarde. Stando a quanto spiegato a Fanpage.it sia all'ospedale di Circolo di Varese, che all'ospedale San Gerardo di Monza che in quelli dell'Asst Vale Olona – tutti particolarmente investiti dalla seconda ondata – si registra un trend in discesa dei ricoveri.

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