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Omicidio Bonomelli, chiesti 29 anni di carcere per Matteo Gherardi: “Ha ideato l’imboscata, l’obiettivo era derubarlo”

Sarebbe stato Matteo Gherardi a ideare l’imboscata ad Angelo Bonomelli. L’obiettivo era derubare l’imprenditore stordendolo con il Rivotril, ma l’80enne è deceduto nella notte. La Procura ha chiesto 29 anni di carcere per omicidio con dolo eventuale.
A cura di Enrico Spaccini
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Matteo Gherardi e Angelo Bonomelli
Matteo Gherardi e Angelo Bonomelli

La Procura di Bergamo ha chiesto di condannare a 29 anni di reclusione Matteo Gherardi, il 34enne ritenuto "l'ideatore" del piano che ha portato alla morte di Angelo Bonomelli. L'imprenditore di Trescore era stato trovato senza vita l'8 novembre 2022 nella sua auto parcheggiata a Entratico. In un primo momento si era ipotizzato un malore, ma poi le indagini hanno scoperto che all'80enne era stato fatto bere del caffè in cui era stato sciolto il Rivotril ed era stato poi derubato. A versare il farmaco sarebbe stato Omar Poretti, 26enne di Scanzo amico di Gherardi, per il quale la Procura ha chiesto 28 anni di carcere. Il padre Luigi Rodolfo Gherardi, 59enne, e la fidanzata Jasmine Gervasoni, 26enne di Sedrina, invece, avrebbero fatto da "palo" e per loro la richiesta di condanna è di 24 anni ciascuno.

Il Rivotril nel caffè

Durante la sua requisitoria in Corte d'Assise, la pm Chiara Monzio Compagnoni titolare delle indagini ha ricostruito quanto accaduto tra il 7 e l'8 novembre 2022. Angelo Bonomelli, imprenditore di 80 anni e proprietario del centro termale Villa Ortensie, aveva un appuntamento al Bar Sintony di Entratico con Matteo Gherardi.

Secondo l'accusa, invece, si trattava di una "imboscata" pianificata proprio dal 34enne. L'intero gruppo si trova nel locale intorno alle 17:15 e fa credere a Bonomelli di avere bisogno delle cure del suo centro termale. Poretti, invece, va a prendere un caffè e ci versa dentro il Rivotril.

Mentre il padre di Gherardi e la ragazza fanno da palo, Poretti e il 34enne prendono tempo fino a quando il farmaco fa effetto e fa accasciare Bonomelli. I due, poi, lo portano nel suo Freemont e lo lasciano al parcheggio di via Mattei, seguiti da Gervasoni e Gherardi padre.

La ricostruzione delle indagini

Come emerso, dalle indagini, prima di andare via gli avrebbero rubato un orologio d'oro, rivenduto subito al Compro Oro, un cellulare e 120 euro. L'autopsia, invece, aveva stabilito che la quantità di Rivotril ingerita da Bonomelli era "dieci volte superiore alla soglia massima", ovvero quasi un flacone intero.

Gli imputati, tranne Poretti, erano tornati in serata a controllare le condizioni di Bonomelli, ma non hanno dato l'allarme. Si sarebbero preoccupati solo l'indomani mattina, quando i carabinieri si sono presentati in casa dei Gherardi. Inoltre, secondo la Procura "l'ideatore" 34enne sarebbe "un truffatore professionista".  Matteo Gherardi, infatti, è indagato per altri episodi in cui avrebbe usato farmaci stordenti per rapinare persone adescate in chat di incontri.

L'accusa nei confronti degli imputati è di omicidio con dolo eventuale, perché sapevano che avrebbero potuto mettere in pericolo la vita di Bonomelli essendo fragile per via dell'anzianità. "Il loro obiettivo di rapinarlo era prioritario", insiste la pm, "avrebbero potuto chiamare i soccorsi, invece scelsero di lasciarlo da solo in auto".

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