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Alessia Pifferi poche ore dopo la morte di Diana: “Sapevo che stavo facendo qualcosa che non andava fatto”

“Non ero tranquilla perché comunque sapevo di fare una cosa che non andava fatta”: è questo quanto ha detto Alessia Pifferi, accusata della morte della figlia Diana, poche ore dopo il ritrovamento della piccola.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Non ero tranquilla perché comunque sapevo di fare una cosa che non andava fatta perché poteva succedere qualcosa": sono queste le parole che Alessia Pifferi, la 38enne in carcere con l'accusa di omicidio volontario, avrebbe pronunciato il 21 luglio scorso subito dopo il ritrovamento del corpo della piccola Diana, la figlia di appena un anno e mezzo lasciata morire di stenti in casa loro.

La trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete Quattro, ha trasmesso alcuni video inediti relativi alla confessione di Pifferi durante l'interrogatorio in caserma. La donna racconta del rapporto con il fidanzato dell'epoca, dell'abitudine di lasciare la figlia in casa da sola per alcuni giorni e del ritrovamento del corpo della bimba.

Il rapporto con l'ex fidanzato

"Mi diceva che avevo un carattere che non lo capiva. Mi diceva che lo pressavo, ma non era assolutamente vero": con questa dichiarazione Pifferi ha descritto il suo rapporto con l'ormai ex fidanzato. Ha raccontato della loro crisi e rottura sostenendo che la loro crisi non fosse causata dalla bimba: "L'antivigilia di Natale ha preso la decisione di interrompere la nostra relazione. Voleva chiudere tutto. Gli ho chiesto: Proprio adesso me lo dici? Così mi fai il regalo di Natale?".

I due avrebbero proseguito fino a dopo l'Epifania per poi lasciarsi nuovamente e riprendere a frequentarsi il 2 giugno 2022: "Dopo sei mesi, un bel giorno, puuf: un messaggio", racconta la 37enne. "Da lì, ci siamo visti. Ho portato la bambina: ero curiosa di sapere come mai fosse ricomparso, cosa voleva. Poi ho capito il significato che aveva: voleva riprovare a stare insieme".

Alessia Pifferi, durante l'interrogatorio, si definisce una ragazza madre e sostiene che la piccola vedesse il nuovo compagno della madre come un padre.

Diana lasciata sola per interi weekend

È lei stessa a raccontare che spesso le capitava di andare via il venerdì sera per poi rientrare il lunedì mattina. Sorpresi, gli investigatori le chiedono conferma di quanto raccontato e se davvero lasciasse la figlia a casa per un intero weekend.

"Ero sempre molto agitata dentro – continua – perché avevo sempre il pensiero della bambina". Assicura però di averla sempre trovata abbastanza bene: "Pulita. Io la lavavo e cambiato subito. Qualche volta si levava il pannolino, iniziava a strapparselo". Sostiene inoltre che tutte le volte che andava via, la lasciava con due biberon di latte, quattro bottigliette d'acqua e due bottiglie di thé.

Il ritrovamento del corpo di Diana

Dopo questa agghiacciante descrizione, gli investigatori arrivano al giorno del ritrovamento della piccola. Alessia sostiene che il giovedì precedente, il giorno in cui è andata via lasciando la figlia sola, la piccola fosse "un pò più moggia del solito. A pranzo non aveva mangiato perché dormiva, aveva bevuto latte e un thé. Ha dormito tutto il pomeriggio". Nel frattempo la 38enne avrebbe preparato il trolley e intorno alle 19 è andata via: "Le ho fatto una carazzina sulla testa. Era calda".

Per tutta la settimana Pifferi sostiene di non essere rientrata a Milano: "Non ero tranquilla perché comunque sapevo di fare una cosa che non andava fatta perché poteva succedere qualsiasi cosa". Afferma poi che non aveva mai pensato di poterla "portare al punto di morire".

Quando il 21 luglio è rientrata a casa, dopo essere stata per diversi giorni a Bergamo dal compagno, ha trovato la piccola nel lettino e senza pannolino: "Mi sono spaventata. Sono andata subito nel panico perché ho visto le mani viola, i piedi viola. Ero nello choc totale perché ho pensato che fosse successa una cosa troppo grave e troppo grossa. Ho fatto un massaggio cardiaco e respiratorio, mi ero spaventata. L'ho presa, le ho dato le pacchette sulla schiena, le ho massaggiato le mani. Le ho messo l'acqua sulla bocca, ma non si muoveva".

Alla fine dell'interrogatorio, gli investigatori le comunicano che verrà arrestata per quanto commesso.

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