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Migranti, i 177 di nave Diciotti in attesa di un porto. Salvini: “Nessuno sbarco a Lampedusa”

Nave Diciotti della Guardia costiera italiana è ancora in stand-by: i 177 migranti, attendono ancora di essere sbarcati in un porto sicuro. Da Malta non è arrivata alcuna comunicazione e l’imbarcazione aspetta in rada davanti al porto di Lampedusa. Migliorano le condizioni dei 13 migranti evacuati d’urgenza sull’isola.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nave Diciotti della Guardia costiera italiana, con a bordo 177 migranti, attende ancora l'indicazione di un porto sicuro, come confermano anche fonti del Viminale. Da Malta non è arrivata alcuna comunicazione, e l'imbarcazione aspetta in rada davanti alle coste di Lampedusa, senza poter attraccare. Il governo italiano ha preso atto della disponibilità dell'Unione europea che si dice "pronta a dare un sostegno" al Paese. Non ci sarebbero però allo stato attuale contatti con tra Stati membri e Commissione, come invece è accaduto con i 141 migranti di nave Aquarius"Come in passato – ha sottolineato la portavoce della Commissione per la Migrazione Tove Ernst – "siamo pronti, se c'è necessità, a fornire sostegno al coordinamento e prestare tutto il nostro peso diplomatico per soluzioni veloci".

Come già chiarito in precedenza, ha detto la portavoce, "fino a quando non sarà trovata una soluzione sostenibile a lungo termine, siamo pronti a svolgere un ruolo di coordinamento per gli arrivi, nel mese di agosto, se c'è necessità, e se gli Stati membri desiderano che lo svolgiamo". Tuttavia Ernst ha ribadito che le operazioni di ricerca e salvataggio rientrano nell'ambito della legge internazionale e che la Commissione europea non ha competenza su questo. Così come non è competente per individuare il porto sicuro di sbarco. Ricordando le parole del commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos, la portavoce ha sottolineato come il caso Diciotti dimostri una volta in più, come non si possa "contare su accordi ad hoc", ma vi sia la necessità si soluzioni a lungo termine.

Per il vicepremier leghista Matteo Salvini la gestione dello sbarco toccherebbe a Malta, visto che il soccorso è avvenuto in zona Sar maltese, e visto che la Guardia costiera italiana è stata ‘costretta' a intervenire d'urgenza, senza avvisare il Viminale. Per La Valletta invece l'intervento italiano non sarebbe stato necessario: il barcone invece avrebbe "rifiutato l'aiuto della Marina maltese, che stava monitorando l'imbarcazione lungo il suo tragitto all'interno della zona di ‘Search and Rescue' (Sar) maltese, insistendo di voler proseguire il viaggio verso la sua destinazione finale, cioè l'Italia". Pertanto, anche considerato il fatto che il porto più vicino è adesso quello di Lampedusa, Malta si ritiene non responsabile.

Dei 190 migranti recuperati due sere fa dalla nave della Guardia costiera italiana 13 sono stati evacuati d'urgenza. Ora le loro condizioni di salute sono migliorate:  Tra questi, tutti in cura al poliambulatorio di Lampedusa, ci sono minori e donne soprattutto, con segnali di denutrizione e maltrattamenti. Una donna ha raccontato di aver abortito nel barcone a causa della violenze subite in Libia. Chi li ha visitati parla di "traumi da lager". Un giovane, in condizioni più gravi per un collasso polmonare, ‘è stato trasferito in elisoccorso a Palermo.

In un primo momento, il 14 agosto, Matteo Salvini aveva annunciato che l'Italia non si sarebbe fatta carico nemmeno di nessuno dei migranti recuperati dell'Aquarius: "La nave Ong Aquarius andrà a Malta e gli immigrati a bordo verranno distribuiti fra Spagna, Francia, Lussemburgo, Portogallo e Germania. Come promesso, non in Italia, abbiamo già fatto abbastanza. Dalle parole ai fatti!". Poi, il giorno di Ferragosto, era stato smentito dal governo maltese: "L'Italia aderisce all'iniziativa di ridistribuzione dei migranti a bordo della Aquarius". Lo ha comunicato il governo di Malta, specificando che "in seguito all'annuncio di un'azione di cooperazione congiunta tra cinque Stati membri per ridistribuire tutti gli immigrati a bordo dell'Aquarius, il governo italiano ha contattato il governo maltese per partecipare all'iniziativa". 

Ma adesso, nella nuova situazione di stallio che si è creata in queste ore, Matteo Salvini ha fatto sapere non solo di non voler far sbracare i migranti di nave Diciotti, ma anche che l'Italia non fornirà alcuna accoglienza ai 20 migranti di nave Aquarius, "se altri Paesi non prenderanno parte dei 170 migranti salvati oggi dalla motovedetta italiana". 

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