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Migrante suicida perché senza permesso di soggiorno, aveva donato i suoi pochi soldi ai bimbi

A ricordare il gesto di generosità del 25enne Prince Jerry è monsignor Giacomo Martino responsabile della comunità Migrantes di Genova. “Prince ci invita a considerare il prossimo come nostro fratello, suggerisce alle orecchie e al cuore di chi ha paura, di non avere più paura” ha dichiarato durante i funerali monsignor Martino.
A cura di Antonio Palma
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"Prince ha fatto volontariato alla Comunità di Sant'Egidio, era un ragazzo che cercava sempre di dare un segno di speranza a tutti. Una volta ha voluto donare una parte dei suoi soldi affinché i bambini affidati alla Comunità potessero fare le vacanze insieme", così monsignor Giacomo Martino responsabile della comunità Migrantes di Genova, ha voluto ricordare per l'ultima volta Prince Jerry , il ragazzo nigeriano che lunedì scorso si è tolto la vita dopo aver scoperto che gli avevano negato la richiesta di asilo in Italia. "Prince aveva creato tante relazioni di amicizia, anche con i ragazzi nuovi che arrivavano al centro di accoglienza che lui accompagnava perché era studioso, aveva imparato bene la lingua italiana, quindi li seguiva nelle varie visite per fare da traduttore rincuorandoli e dandogli un segno di speranza" ha ricordato ancora don Martino durante i funerali del 25enne che si sono svolti stamani nella chiesa dell'Annunziata del capoluogo ligure.

Relazioni che Prince, che viveva nel centro d’accoglienza di Multedo, ha ricordato fino all'ultimo. Il suo ultimo pensiero prima di gettarsi tra i binari ed essere ucciso da un treno in transito infatti è stato per un operatore del centro di accoglienza in cui era ospitato. Parole di perdono per quell'estremo gesto che nessuno si aspettava. "Mi dispiace Sergio" ha scritto Prince in quell'ultimo messaggio via cellulare. "Da quel momento il suo telefono non ha funzionato più", ha raccontato monsignor Martino. "La sua vicenda ci insegna che l'amicizia è un qualcosa che riesce ad andare a di là di tutto, a una persona del centro di accoglienza scrisse: ‘ci sono persone che appena le incontri senti una comunanza di spirito, sento che di voi mi posso fidare'" ha rivelato ancora Don Martino, concludendo: "Prince ci invita a considerare il prossimo come nostro fratello, suggerisce alle orecchie e al cuore di chi ha paura, di non avere più paura".

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