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Mattarella concede la grazia a Ovi, che uccise la moglie malata di Alzheimer

Gastone Ovi, oggi 87enne, uccise la moglie soffocandola con il cuscino due anni e mezzo fa. Condannato a 14 anni di carcere, ora è libero. “Non è stata una storia di femminicidio – precisa l’avvocato – ma una tragedia della solitudine e della disperazione”.
A cura di Redazione
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Sergio Mattarella.
Sergio Mattarella.

Gastone Ovi, 87 anni, stava scontando la condanna a 14 anni di carcere per l'omicidio volontario della consorte Ester quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha acconsentito a concedere la grazia all'uomo, richiesta nel 2016 dal suo avvocato Federico Bagattini. "Sto bene adesso – riferisce l'uomo all'Ansa -. Ringrazio il Presidente Sergio Mattarella. Mi ha concesso la grazia e mi ha regalato un pizzico di vita in più, anche se son vecchio".

L'omicidio volontario

A febbraio del 2012 Gastone, già in pensione e volontario nelle ambulanze, uccise con un cuscino la moglie Ester. Dopo cinquant'anni di matrimonio e dopo aver lavorato per tanto tempo insieme nel negozio da parrucchiera della donna, Ester venne resa sempre più debole e instabile dall'Alzheimer. Una malattia che impattò sulla stessa vita dell'uomo, che non usciva di casa e che trascorreva la giornata cercando di far mangiare la moglie, che poi solitamente riusciva ad assumere solo un po' di latte. I tentativi di lavare la donna divennero poi sempre più difficili e sempre più spesso si rivelarono infruttuosi. Il giorno prima di uccidere la consorte, Ovi ha raccontato di aver cercato più volte di calmare la donna e di averla soccorsa più volte dopo le cadute dal letto. L'aiuto cercato presso le istituzioni non aveva prodotto risultati e, chiamato il medico di famiglia, il consiglio ricevuto era "chiama l'ambulanza". In questo ambiente è maturato il gesto criminale dell'uomo, "aveva iniziato pian piano a perdere la testa". Osserva l'avvocato Bagattini, "non è stata una storia di femminicidio ma una tragedia della solitudine e della disperazione".

Dall'arresto alla grazia

Ovi all'inizio non confessa, ma poi crolla e segue un processo che lo condanna, già ottuagenario, a 14 anni di carcere. Viene incarcerato nella struttura di Sollicciano a Firenze due anni e mezzo fa. Ora è stato liberato ed è stato accolto in una struttura della Caritas. "Un giusto epilogo", secondo il legale di Ovi, "ma anche una vicenda che deve far riflettere. Era una coppia di anziani lasciata al suo destino".

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