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Marie Curie: 150 anni fa nasceva la donna che cambiò per sempre il volto della scienza

Il 7 novembre del 1867 nasce Marie Skłodowska: diventerà famosa come Marie Curie, legando il suo nome alla scoperta della radioattività e a ben due Premi Nobel.
A cura di Federica D'Alfonso
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150 anni fa nasceva Marie Curie. In questa foto, la scienziata nel suo laboratorio.
150 anni fa nasceva Marie Curie. In questa foto, la scienziata nel suo laboratorio.

Il 7 novembre si celebra la Giornata Internazionale della Fisica Medica. Si tratta di una data niente affatto casuale, dedicata alla scienziata più famosa della storia: Marie Curie. Grazie al suo lavoro oggi conosciamo le proprietà mediche di alcune sostanze radioattive e la scienza ha potuto compiere passi da gigante negli studi sull'atomo e sull'energia. Ma non solo: il suo contribuito è stato e resta ancora oggi rilevante anche per riflettere sui limiti dell'uomo nei confronti della natura, e nel chiarire definitivamente le possibilità positive di una ricerca scientifica consapevole.

Maria Skłodowska nasce nel 1867 nella Polonia russa, in un ambiente che ben presto si rivelerà ostile alla sua ostinata passione per la ricerca della conoscenza. In un'epoca in cui le sue coetanee erano costrette a cercare la propria realizzazione in un matrimonio possibilmente conveniente e nella maternità, Marie si dedica alla scienza fino a dover lasciare il proprio paese d'origine. A ventitrè anni si trasferisce a Parigi, e si laurea in fisica e matematica alla Sorbona. Quindici anni dopo la Curie sarebbe tornata nella prestigiosa università, ma come insegnante: nel 1908 diventa la prima donna ad ottenere la cattedra di fisica generale.

Una donna da primato, non solo nella scienza

A Marie Curie venne assegnato due volte il Premio Nobel: uno per la Fisica e uno per la Chimica.
A Marie Curie venne assegnato due volte il Premio Nobel: il primo per la Fisica e il secondo per la Chimica.

Durante la sua vita Marie Curie ha collezionato una lunga serie di primati che l'hanno resa una delle figure più famose della scienza, anche al di là delle sue ricerche innovative: fu l'unica donna a vincere due Premi Nobel, uno per la Fisica nel 1903 e uno per la Chimica nel 1911, divenendo anche l'unica scienziata ad essere premiata in due aree distinte.

Il suo nome resta legato ai fondamentali studi sulle radiazioni condotti insieme a suo marito Pierre e alla scoperta di due nuovi elementi della tavola periodica, il polonio e il radio, ma la sua fama ha oltrepassato i confini della comunità scientifica: l'ostilità manifesta verso il potere zarista, l'inquietudine costante verso l'ingiustizia e un'ostinata e lucida passione per la scienza (oltre che per la letteratura: Marie Curie amava infatti leggere i romanzi di Èmile Zola) l'hanno trasformata in un vero e proprio simbolo di un'epoca che ha cambiato definitivamente il destino degli uomini.

Uno studioso nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un bambino messo di fronte a fenomeni naturali che lo impressionano come una fiaba. Non dobbiamo lasciar credere che ogni progresso scientifico si riduca a dei meccanismi, a delle macchine, degli ingranaggi, che pure hanno anch'essi una loro bellezza. Io non credo che nel nostro mondo lo spirito d'avventura rischi di scomparire. Se vedo attorno a me qualcosa di vitale, è proprio questo spirito d'avventura che mi sembra impossibile da sradicare, e che ha molto in comune con la curiosità.

La fiducia nella scienza e nell'uomo

Marie insieme a suo marito Pierre.
Marie insieme a suo marito Pierre.

“RA = 225,93. Peso di un atomo di radio”: queste parole cambieranno per sempre la storia della fisica medica moderna e dell'intera umanità. Dopo anni di ricerche il 28 marzo 1902 Marie Curie annota sul suo diario la scoperta di un nuovo elemento. Né lei né suo marito, compagno di vita e di scienza, depositeranno il brevetto internazionale per il processo di isolamento del radio: una scelta importante, eticamente rilevante, dettata dalla necessità di rendere libera e accessibile a tutti una scoperta che, Marie Curie lo sapeva, avrebbe potuto avere un'importanza fondamentale.

Ma il contributo più grande che Marie Curie ha lasciato alla comunità scientifica internazionale, e grazie al quale è divenuta un simbolo indiscusso di umanità e professionalità, è la sua straordinaria passione per la ricerca e la sua incrollabile etica scientifica.

Nel discorso in occasione del conferimento del primo Premio Nobel Marie Curie si chiedeva se l'umanità avrebbe saputo trarre i vantaggi auspicati dalla conoscenza dei segreti della natura, se fosse abbastanza matura per approfittarne o se quella conoscenza che lei aveva contribuito ad accrescere sarebbe stata dannosa. Estremamente fiduciosa, la donna rispondeva che "sono uno di quelli che pensano, come Nobel, che l'umanità saprà trarre più benefici che danni dalle nuove scoperte".

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