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Manovra bis: fortuna che le feste sono salve!

Nella giornata in cui le Borse segnano di nuovo profondo rosso, e le misure anti-evasione vengono duramente criticate da Ue e Confindustria, l’esecutivo si è impegnato a salvaguardare le feste. Ma solo quelle laiche.
A cura di Biagio Chiariello
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Chigi - decreto crisi economica

Le proteste in via informale del Vaticano hanno avuto il loro effetto. Così tra gente che non arriva a fine mese, gli stipendi sempre più bassi, il risparmio diventato una utopia e la crisi economica che si sta abbattendo sul Paese, i governanti ci riservano un'altra puntata di quella che ormai è diventata l'appassionante e snervante storia del'estate. Un'altra sorpresa legata alla manovra work in progress che, tra repentini cambi di programma e inconsuete trovate, dovrebbe traghettare l’Italia fuori dalla crisi e porre fine alle speculazioni dei mercati.

La commissione Bilancio del Senato ha infatti votato un emendamento che cancella lo spostamento di tre feste laiche alla domenica più vicina: 2 giugno, 1 maggio e 25 aprile, per la gioia di tutti i patriottici. Non si salvano le feste patronali, come a dire che se oggi a Manduria voglio celebrare il patrono della città, San Gregorio Magno, non potrà farlo se non domani, cioè la domenica successiva alla ricorrenza. Lo stesso dicasi anche per santi più noti come Sant'Antonio di Padova, Santa Lucia o San Francesco. Resta salvaguardata solo la celebrazione a  Roma, Santi Pietro e Paolo, che è nel Concordato. Salve pure accademie della Crusca e dei Lincei. Viene cancellata la soppressione (prevista dal decreto legge) degli enti di ricerca e culturali sotto i 70 dipendenti. C'è da dire che corso delle votazioni il governo e stato battuto su un emendamento del Pd, in materia di crediti delle imprese, sul quale e confluito il voto di Forze del Sud.

Nella stessa giornata il governo ha deciso anche di inaugurare la propria crociata contro l'evasione fiscale. Inasprite le pene, ma la strada imboccata, fanno sapere da Bruxelles, è incerta e piena di ostacoli. Amadeu Altafaj Tardio, portavoce del Commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn è tutt'altro che convinto dell'«eccessivo affidamento» alla «lotta contro l'evasione fiscale» previsto dalla manovra bis.

«La Commissione sta monitorando il dibattito parlamentare che porta all'approvazione del pacchetto» di misure, ha spiegato il portavoce, «ovviamente aspetteremo il testo finale per fare una valutazione completa. Tuttavia, mentre non ci aspettiamo che gli obiettivi concordati sul deficit siano messi in discussione, siamo preoccupati nel vedere eccessivo affidamento alla lotta contro l'evasione fiscale nella nuova proposte, dal momento che l'efficacia delle misure in quest'area è sempre molto difficile da valutare, è molto difficile prevedere il loro impatto sul bilancio».

Dure critiche anche da Confindustria, che già due giorni fa aveva definito gli interventi decisi dall’esecutivo «deboli e inadeguati». Ieri da viale dell'Astronomia un' altra pesante nota: «Siamo sconcertati per le misure di contrasto all’evasione fiscale previste nell’emendamento presentato dal governo». L’obiettivo è giusto, spiegano gli industriali,ma a essere sbagliate sono le soluzioni dettate dalla «fretta e dall’approssimazione»

Il tutto in una giornata in cui le Borse segnano di nuovo profondo rosso e lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi vola oltre quota 330 punti. Ma per fortuna potremo festeggiare in santa pace il prossimo 1 maggio, Festa dei Lavoratori …

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