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M5s vuole lanciare la moneta complementare a Torino e Roma. Fico: “Lo Scec funzionò, buona idea”

Sull’impiego della moneta alternativa a Roma si è espresso anche Roberto Fico. “È un bene che anche i Comuni si occupino di moneta complementare”. Spiega che il modello di riferimento è quello dello Scec, la banconota creata dal meetup napoletano.
A cura di Annalisa Cangemi
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La moneta alternativa proposta ieri dalla giunta Raggi, tramite il suo assessore al bilancio Andrea Mazzillo, sarebbe una "buona idea". Cosi ha commentato Roberto Fico, deputato M5s, rispondendo ad un'ironica domanda rivolta dall'Agi, sul ritorno dei Sesterzi, la moneta utilizzata nell'antica Roma."A Napoli c'è lo Scec, non è del Comune di Napoli ma lo abbiamo inventato noi del meetup napoletano, già nel 2007; poi si è sviluppata, ha avuto vita propria in tutte le regioni e ora il progetto Scec va avanti". Del nuovo conio romano, che affiancherebbe l'euro per alcune transazioni e servizi tra aziende e privati, ancora non si conosce il nome. Il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai ha però detto: "È un bene che anche i Comuni si occupino di moneta complementare. È sicuramente un fatto importante ed è buono sviluppare ottimi progetti riguardo a questo". 

Anche a Torino il sindaco Chiara Appendino sta riflettendo sulla creazione di un conio alternativo, i "Torino-coin" ma in questo caso si tratterebbe di una valuta digitale, più simile al bitcoin. L’assessore all’Innovazione Paola Pisano spiega al Corriere che "L’idea è creare una community open utilizzando la blockchain technology (il sistema che è alla base dei bitcoin, ndr)".

Della nuova moneta romana non si conoscono ancora i dettagli, ma si sa che al tavolo di lavoro partecipa l'economista Nino Galloni, che avrebbe dovuto sostituire l'assessore Marcello Minenna al bilancio. Quel che è certo è che il modello di riferimento è appunto lo "Scec", acronimo di "Solidarietà ChE Cammina". Secondo Fico quello è stato un esperimento felice. Si tratta infatti di fogli stampati, che girano in tutta Italia, e che permettono lo scambio tra persone e attività. Si va dal mezzo Scec alla moneta da 20. Non è altro che una percentuale del prezzo di beni e servizi, scelta liberamente da chi vende, ed applicabile a qualsiasi tipo di prodotto, dal conto al ristorante alla parcella del commercialista. Si traduce in un vero e proprio sconto, che passa di mano in mano e può essere riutilizzato all'infinito, all'interno del circuito. Da un punto di vista fiscale è uno sconto incondizionato, non entra nell'imponibile, ma va comunque inserito nello scontrino o nella fattura.

La moneta capitolina verrebbe diffusa attraverso i Certificati di Credito Fiscale, emessi dal governo per garantire crediti sulle tasse future, a due anni. I certificati funzionerebbero come moneta in più, immettendo così liquidità nel sistema. Tradotto: nell'idea degli studiosi del M5s si potrebbe aumentare la spesa pubblica o tagliare il cuneo fiscale.

A maggio la Raggi aveva annunciato che il suo team stava esaminando il Sardex, la moneta sarda, e il Tibex, il circuito di moneta complementare del Lazio. Una moneta fiscale parallela su scala nazionale era già stata annunciata da Beppe Grillo lo scorso 28 marzo.

Critiche le reazioni del mondo politico: "Ben vengano le sperimentazioni innovative in tal senso, ma senza mai dimenticare che i romani chiedono alla Raggi di risolvere prima di tutto con monete vere e impegni concreti i problemi della citta". ha dichiarato Andrea Casu, segretario del Pd di Roma. E Sandra Zampa, vicepresidente della Commissione Bicamerale Infanzia e adolescenza replica secca su suo profilo twitter: "La fiera della stupidità è sempre aperta".

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