
Continua anche oggi, domenica 5 ottobre, il Rumore Festival di Fanpage.it all'Acquario Romano. Si tratta del secondo giorno di dialogo, condivisione e confronto per non restare in silenzio sulle sfide più urgenti del mondo contemporaneo, dalla guerra a Gaza, la lotta al patriarcato, l'impatto dell'Intelligenza Artificiale e molto altro.
A partire dalle 10 si sono susseguiti tanti gli ospiti che si sono alternati sul palco: da Stefano De Martino a Francesca Albanese, passando per Saverio Tommasi, che racconta la sua esperienza in un carcere nel sud di Israele dopo l'abbordaggio della Global Sumud Flotilla a bordo delle quale viaggiava alla volta di Gaza. Ma anche Andrea Moccia, Valerio Nicolosi, The Jackal. Spazio anche al confronto politico con Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni e Elly Schlein (Pd).Il programma ufficiale sul nostro sito.
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Francesca Albanese al festival Rumore: “Piano Trump per Gaza solo nuova occupazione, inaccettabile"

"La Flotilla ha visto la violenza degli israeliani di cui i palestinesi parlano da decenni" ha dichiarato Francesca Albanese al festival di Fanpage.it Rumore. Per la relatrice speciale dell'Onu per i territori palestinesi, il piano di Trump per Gaza "lede il principio di autodeterminazione del popolo palestinese ed è inaccettabile".
All Eyes on Gaza, sul palco di Rumore: Francesca Albanese
Ora, sul palco di Rumore, Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori occupati in Palestina. Un momento per raccontare il genocidio in corso a Gaza, l'occupazione della Palestina e le implicazioni geopolitiche dell'invasione militare israeliana.
Arturo Scotto a Rumore: "Chi stava su quelle barche era nella legalità, chi ha impedito di arrivare a Gaza era nell’illegalità"
"Ristabiliamo la verità: chi stava su quelle barche era nella legalità, chi ha impedito di arrivare a Gaza era nell’illegalità. La rabbia è tanta, eravamo a 35 miglia dalla striscia. Il nostro governo non ha fatto nulla per premere su Nethanyahu e rimuovere il blocco navale", così Arturo Scotto, deputato Pd, dal palco di Rumore, tornato da poco in Italia dopo essere stato sequestrato illegalmente da Israele, in acque internazionali.
Annalisa Corrado a Rumore: "Devono tornare tutte e tutti a casa"
"Nessuno tornerà da quell'inferno, se non torneranno tutte e tutti a casa, non solo gli italiani, tutti quanti", così Annalisa Corrado, europarlamentare per il Partito Democratico, dal palco di Rumore.
Saverio Tommasi: "Riappropriamoci della parola 'collettività' e torniamo a costruire insieme"
“È stato meraviglioso quando sono tornato in aeroporto, ma il sentimento di non essere soli è sole, c’è sempre stato. Non solo per noi che eravamo lì. Si sentiva di non stare soli e quando non si è soli vuol dire che si è in compagnia e quando la compagnia è buona significa che qualcosa si può costruire. Non è solo una soddisfazione personale ma è più bella, perché è collettiva, ci si può riappropriare di questa parola, collettività, cioè stare insieme per costruire qualcosa di duraturo", così Saverio Tommasi dal palco di Rumore.
Saverio Tommasi a Rumore: "Non abbiamo avuto la possibilità di parlare con un avvocato"
"Non c'è stata una decisione di chi torna prima e chi dopo. Ci hanno sottoposto una serie di documenti su cui ci siamo interrogati se firmare o meno", continua così il racconto di Saverio Tommasi, sul sequestro illegale in acque internazionali da parte di Israele."Nessuno di noi ha deciso di firmare il primo documento sottoposto – spiega il cronista – che è quello che prevedeva un'ammissione di colpa. Noi non abbiamo commesso nessuna colpa, eravamo un movimento umanitario". Durante la detenzione, racconta ancora il giornalista di Fanpage, non abbiamo avuto la "possibilità di parlare con un avvocato che avevamo scelto, incontrando un giudice, senza la presenza di nessun avvocato, neanche da noi non scelto". Il secondo documento, invece, "ci chiedeva se eravamo consapevoli che secondo Israele quello che facevamo era illegale e perciò chiedevamo il rimpatrio fra le 72 ore, anche se le 72 ore rappresentavano un tempo aleatorio". Infine c'era un terzo documento che "richiede di rimanere lì più a lungo, per una scelta di lotta politica e sociale. Io, come molti altri, abbiamo firmato, senza ammissione di colpa, per essere rimpatriati il prima possibile", specificando però che "tra i 15 italiani in questo momento detenuti nel carcere israeliano, non ci sono soltanto persone che hanno deciso per scelta politica di rimanere più a lungo, ma ci sono persone che sarebbero volute tornare il prima possibile a casa esattamente come noi". Infine, Tommasi risponde anche sulla questione relativa al rientro in Italia: "Si è trattato di un aereo della Turkish Airlines che da Israele è volato fino a Istanbul e da lì noi abbiamo preso un altro aereo che ci ha riportato fino in Italia".
Tra il pubblico anche Annalisa Corrado e Arturo Scotto, tra i parlamentari italiani sequestrati illegalmente da Israele

Tra il pubblico di Rumore, anche Annalisa Corrado e Arturo Scotto, in Italia dopo essere stati sequestrati illegalmente da Israele in acque internazionali.
Saverio Tommasi, sul palco di Rumore, racconta le violenze fisiche e psicologiche da parte di Israele alla Flotilla
"A una persona è stato rotto il polso, siamo stati obbligati a stare in un piazzale, con lo sguardo giù, quando dovevano chiamare qualcuno lo colpivano e poi praticavano gli "spostamenti", cioè obbligavano le persone ad alzarsi e rifatte sedere, inutilmente da un'altra parte. C'erano i cani lupo. Piano piano ci chiamavano all'interno del grande spazio portuale, e li è dove le violenze fisiche e psicologiche sono avvenute: botte sulla schiena e sulla testa. Io e Paolo Romano avevamo due soldati giovanissimi, 18 o 19 anni, che ci accompagnavano e si divertivano come se fossimo animali da ammaestrare. C'erano anche soldatesse, non solo soldati, che praticavano violenze, gratuite, su tutti e tutte. Anche sugli anziani", così inizia il racconto di Saverio Tommasi, sull'abbordaggio illegale alla Flotilla da parte di Israele.
"Ci provano ad ammaestrare, quando dicevano down dovevamo tirare la testa giù, poi ancora ancora piu giù, fino alle ginocchia. A quel punto dicevano ‘up', quando lo dicevano forte dovevamo alzarci su veloci. Come facevamo a sapere le istruzioni? Beh, con le botte sulla testa e sulla schiena. Poi non mi chiamavano più Saverio, mi chiamavano Bitini, o qualcosa di simile, quando lui mi chiedeva come mi chiamavo io rispondevo Bitini. Questo militare chiamava altri soldati e soldatesse e si scompisciavano dalle risate. Un'adolescenza tardiva e violenta, questo è dolore più grande, ma se a noi fate questa roba qui, in un'ala grandissima, di fronte a 44 nazionalità. E ricordo che abbiamo visto Greta Thunberg legata, con la bandiera israeliana addosso. Beh allora che cosa fate quando nessuno vi mette gli occhi addosso? Il genocidio a Gaza".
Saverio Tommasi parla dell'abbordaggio illegale alla Flotilla da parte di Israele
"La sera dell'abbordaggio mando in chat in redazione a Fanpage le immagini di due gommoni, con a bordo 15 militari della marina israeliana, armati. E dico, son loro che ci stanno ‘scortando', appena invio le immagine, i gommoni si avvicinano, salgono sopra, con il calcio del fucile colpiscono Yassine Lafram, lui si contorce dal male ma non dice nulla, noi avevamo una formazione alla non violenza, e loro prendono il comando della barca, e poi dirigono l'imbarcazione fino al porto di Ashdot, in quel momento non abbiamo mai più avuto alcun collegamento con Fanpage", le parole di Saverio Tommasi dal palco del Rumore Festival.
All Eyes on Gaza: con Francesca Albanese
Ora sul palco di Rumore, Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori occupati in Palestina. Un momento per raccontare il genocidio a Gaza, l'occupazione della Palestina e le implicazioni geopolitiche dell'invasione militare israeliana. Insieme a lei Antonio Musella, giornalista e reporter di Fanpage.it.
"Il Rumore @#*!": sul palco Saverio Tommasi
Tra pochi minuti, sul palco di Rumore, Saverio Tommasi, giornalista e reporter di Fanpage.it, tornato in Italia dopo essere stato sequestrato illegalmente a bordo della Global Sumud Flotilla, in acque internazionale da Israele. Un monologo che unisce narrazione e attivismo: un momento per riflettere sul concetto di libertà e sul perché partecipare – con le parole, con le scelte, con il corpo, oggi più che mai, non solo come atto politico ma come strumento per fare rumore.
John Scott Railton in collegamento con Rumore: "Difficile sapere se siamo spiati se qualcuno non lo dice, ecco perché è importante parlare"
"È davvero molto difficile sapere se siamo spiati se qualcuno non ce lo dice, ecco perché è importante parlare, dire ad alta voce di essere stati spiati, aiutare ciascuno di noi, fare luce su quanto sono pervasivi gli spyware e di quanto possiamo preoccuparci per poi, davvero agire", a dirlo John Scott Railton, ricercatore del Citizen Lab all'Università di Toronto, in collegamento con Rumore Festival.
Paragon, giornalisti nel mirino
Inizia il dibattito sul caso di spionaggio ai danni di attivisti e giornalisti, che ha coinvolto anche Fanpage.it. Una riflessione a partire dalle testimonianze dei protagonisti di questa vicenda dai contorni oscuri, che intreccia potere e cyberspionaggio. Con Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, Ciro Pellegrino capo area Cronaca di Napoli per Fanpage.it e John Scott Railton, Senior Researcher at Citizen Lab all'Università di Toronto.


Il rumore dell'ironia: con Fabio Balsamo e Gianluca Fru
Ora sul palco di Fanpage.it Fabio Balsamo e Gianluca Fru attori e autori di The Jackal, e Andrea Parrella vice Capo Area Spettacolo di Fanpage.it. Tra sketch e riflessioni pungenti sull’attualità. Perché ridere è anche un modo per resistere, capire e prendere posizione.

Tecnologia che fa rumore: innovazione, ambiente e futuro della casa
Continuano gli incontri al secondo giorno di Rumore, il festival di Fanpage.it. Questa volta il confronto sarà su innovazione, ambiente e futuro della casa. Gli elettrodomestici oggi comunicano, raccolgono dati e ci aiutano a semplificare la vita quotidiana. Ma quanto sono davvero sostenibili, trasparenti e affidabili? Con Elisabetta Rosso, giornalista di Fanpage.it e Francesco Misurelli Managing Director di Beko Italy & Built-in Growth Leader di Beko Europa.
Il rumore della scienza: con Andrea Moccia e Ciro Pellegrino
Sul palco di Rumore Andrea Moccia e Ciro Pellegrino, in un viaggio attraverso i Campi Flegrei e il lavoro di Geopop, per raccontare come la scienza possa diventare comprensibile, coinvolgente e alla portata di tutti. Un panel dedicato al valore della divulgazione scientifica: come rendere accessibili i temi più complessi senza rinunciare al rigore, e come i social possano trasformarsi in strumenti di cultura, confronto e crescita collettiva.
Il nuovo rumore che fa la TV: sul palco Stefano De Martino
Cosa rende la televisione ancora così viva nell’era dei social e dello streaming? Ne parliamo con Stefano De Martino, protagonista di una nuova generazione che sta ridando voce (e stile) al piccolo schermo. Un momento di confronto diretto sulla sua crescita in TV, sul significato di fare intrattenimento oggi e su come la tradizione possa diventare di nuovo cool, senza perdere autenticità. La TV non è morta – ha solo cambiato tono. E forse, proprio per questo, fa ancora più rumore.

Nicola Fratoianni a Rumore Festival: "Piano Usa per Gaza è indecente"
"Tutto quello che può determinare la fine dello sterminio, tutto ciò che può anche temporaneamente sospendere questo massacro è benvenuto. È la ragione per cui ci siamo astenuti e non abbiamo votato contro la risoluzione della maggioranza che chiedeva il sostegno del piano Trump. Poi penso che sia un piano neocoloniale, penso che sia indecente escludere da quel piano i palestinesi, penso che sia presente potentemente l'idea della riviera Gaza, con gli interessi di Tony Blair", a dirlo Nicola Fratoianni, sul palco di Rumore.
Nicola Fratoianni a Rumore: "Giù le mani dal corteo nazionale e dal diritto di sciopero"
"Alle accuse di Meloni, Tajani e Gasparri rispondo: giù e mani. Non provate a sporcare questa mobilitazione. È stato il corteo a cacciare via i violenti di ieri sera. Care signore e cari signori del governo, no ci provate", dice ancora il leader di Sinistra Italiana ed esponente di Avs, sul palco di Rumore: "Allo stesso modo dico giù le mani dal diritto di sciopero. I lavoratori e le lavoratrici di questo Paese hanno uno stipendio, a differenza di me e di te, e rinunciare a un giorno di stipendio ha un costo", aggiunge Fratoianni. "Meloni dovrebbe portare rispetto, altro che week end lungo".
Nicola Fratoianni a Rumore: "Fare politica significa stare insieme per cambiare la realtà. Se non stai in piazza dove stai?"
"Io sono stato in tutte le manifestazioni perché è lì che bisogna stare. Per me fare politica significa stare insieme per cambiare la realtà. Se non stai in piazza dove stai? Sto in piazza perché questo è il mio mondo. La politica non esiste se non tiene i piedi piantati nella realtà", ha detto Nicola Fratoianni sul palco di Rumore, intervistato dal giornalista di Fanpage.it Marco Billeci.
"Io ero in tutte le manifestazioni, anche ieri alla enorme manifestazione di Roma. Erano vent'anni che in questo Paese non si vedeva una marea umana capace di rompere tutti i confini. Quella manifestazione andava oltre ogni confine immaginabile. In questi mesi è accaduto che questo Paese non si è rassegnato e ha detto a questo governo: voi trascinate nel fango l'onore della Repubblica", aggiunge Fratoianni. "La destra al governo è quella dell'onore, un onore a la carte. Quelli del patriottismo, del Made in Italy, salvo poi lasciar fare all'amico che mette i dazi. Patriottismo fino a un certo punto, quando ci sono italiani nelle carceri internazionali, come il diritto internazionale per il ministro Tajani. No, il ‘diritto fino a un certo punto' anche no".
Nicola Fratoianni a Rumore Festival: "Fare rumore contro la rassegnazione"
Sul palco di Rumore, il segretario di Sinistra Italiana ed esponente di Avs Nicola Fratoianni, alla domanda "Per cosa vale la pena fare rumore", risponde così: "Dobbiamo fare rumore contro la rassegnazione, penso che la cosa più pericolosa sia questa. L'idea che ci si possa rassegnare davanti all'orrore del genocidio a Gaza, ci si possa rassegnare davanti alla guerra come soluzione, di fronte alla violenza. La rassegnazione è ciò che ci rende soli, impauriti e arrabbiati, ed è il principale investimento delle destre globali, loro contano tantissimo sulla rassegnazione. Ma se passa l'idea che con rumore non ti rassegni più, torni a prenderti per mano a rivendicare i diritti e un futuro diverso allora loro iniziano ad avere paura. Dunque, battersi contro la rassegnazione, se torniamo a farlo, se torniamo ad aver coraggio, tutto diventa possibile e tutto può cominciare a cambiare".

Angelo Bonelli a Rumore Festival: "Meloni refrattaria alla democrazia"
"Giorgia Meloni era una missina del Fronte della Gioventù ed è rimasta quella che era: è refrattaria alla democrazia. Meloni ha capito che per essere più forte negli scenari che contano, deve essere con Trump e Netanyahu, anche a costo di voltare le spalle a chi muore sotto le bombe", ha detto Bonelli sul palco di Rumore, aggiungendo: "C'è una sudditanza, altro che patrioti…".
Bonelli a Rumore: "Auspico che nel negoziato su Gaza il ruolo dei palestinesi non venga sostituito da piano Trump-Blair"
"Se arriva una tregua che dice stop ai bombardamenti ho un sospiro di sollievo. Il punto è capire se la tregua diventa una pace. Io mi auspico che nel negoziato il ruolo dei palestinesi non possa essere sostituito da un board Trump-Blair: che non prendano il posto della legittima aspirazione di un popolo ad autodeterminarsi" ha detto pochi minuti fa il coportavoce dei Verdi e deputato di Avs sul palco di Rumore, in riferimento al nuovo piano su Gaza. "Fermare i bombardamenti è un atto necessario, se arriva sono il primo ad applaudire", ha aggiunto.

Angelo Bonelli a Rumore: "Il movimento per il clima è in crisi? È il pianeta che è in crisi"
"Il movimento per il clima è in crisi? È il pianeta che è in crisi. Noi abbiamo la Sicilia in cui il 55 per cento del territorio è in un processo di desertificazione irreversibile. L'amplificazione dei conflitti oggi mette in secondo piano quello che dovrebbe essere il ruolo dei governi. Pace e clima oggi sono due facce della stessa medaglia. Perché Trump e Putin sono in prima linea contro le politiche per il clima? Putin possiede giacimenti di gas enormi, Trump è il primo produttore di Gnl", dice ancora sul palco di Rumore.
Angelo Bonelli a Rumore Festival: "In piazza per Gaza anche elettori centrodestra indignati"
"Ieri ho visto una manifestazione bellissima, in cui, all'unanimità, sono stati cacciati gli incappucciati. Allo stesso modo, condanno i manifesti in cui si leggeva che la resistenza comincia il 7 ottobre" ha detto ancora Angelo Bonelli sul palco di Rumore: "Noi non dobbiamo capitalizzare la mobilitazione per Gaza perchè in quella mobilitazione c'è anche un elettorato di centrodestra indignato per quello che succede a Gaza", ha aggiunto.

Angelo Bonelli a Rumore: "Giorgia Meloni sceglie la sudditanza a Netanyahu e Trump"
"Vi ricordate la parola ‘la matrice'. Giorgia Meloni era nel Fronte della Gioventù ed è rimasta quella che era, refrattaria alla democrazia. Perchè, cara Giorgia, non hai usato le parole dure usate contro gli attivisti della Flotilla contro Netanyahu? Meloni ha capito che per essere più forte negli scenari che contano, deve essere con Trump e Netanyahu, anche a costo di voltare le spalle a chi muore sotto le bombe", aggiunge Bonelli sul palco di Rumore. "C'è una sudditanza, altro che patrioti, che lei mette sul tavolo dimenticando gli interessi nazionali".
Angelo Bonelli a Rumore Festival: "Vale la pena fare rumore per la giustizia sociale"
Sul palco di Rumore il portavoce di Europa Verdi e Leader AVS Angelo Bonelli, intervistato da Annalisa Cangemi, capa area politica di Fanpage.it. Alla domanda "Per che cosa vale la pena fare rumore", il portavoce ha risposto: "Manca un sostantivo femminile, manca la giustizia sociale, la giustizia climatica, la giustizia per la pace, questa è una delle grandi questioni. Il nuovo ordine geopolitico si sta scrivendo attraverso la delegittimazione della diplomazia internazionale, nell'assenza di diritti e questo non lo vogliamo".
Elly Schlein a Rumore: "L'unità non è sufficiente ma è necessaria per vincere"
Sul palco di Rumore continua il panel con Elly Schlein a cui, il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato ha chiesto: "Come mai la proposta politica del campo largo non ha mai sfondato?". "Sono rispettosa del silenzio elettorale, ma dico una cosa fondamentale: non ho mai chiamato la coalizione ‘campo largo', abbiamo costruito questa coalizione per andare insieme in tutte le regioni, non abbiamo mai litigato sulle liste", ha risposto la segretaria del Pd. "Ci mettiamo insieme sulla visione del futuro del Paese. Sul terreno della difesa della scuola pubblica, della ricerca, dell'università – dove l'attacco del governo non è meno pericoloso di quello di Trump – sulla sanità. Abbiamo fatto con le altre forze di opposizioni la nostra proposta sul salario minimo, sull'industria, sull'automotive. La destra non sa ancora quali saranno i suoi candidati in Puglia, Toscana e Campania. Sono loro a essere divisi", aggiunge ancora Schlein, che conclude: "Anche sul terreno di politica estera si comincia a vedere che ci sono posizioni comuni con la mozione comune che si è trasformata nella manifestazione di San Giovanni su Gaza. L'unità non è una condizione sufficiente per arrivare alla vittoria, ma un presupposto indispensabile".
Elly Schlein a Rumore: "Mai parlato con Meloni per cambiare la legge elettorale"
"Un accordo con Giorgia Meloni per cambiare la legge elettorale? Sarebbe bello se fosse sufficiente smentirli una volta i retroscena. Questo l'ho già smentito, non ho mai parlato di legge elettorale con Meloni. A destra c'è voglia di cambiare la legge elettorale perché ora che, dopo anni, abbiamo riunito le forze del centrosinistra hanno paura di perdere", dice ancora la segretaria del Pd, sul palco di Rumore Festival, intervistata dal direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato.
Elly Schlein a Rumore Festival: "Meloni continua a mentire sulla spesa sanitaria in Italia"
"Meloni continua a mentire sulla spesa sanitaria in Italia. Dice di avere fatto il più grande investimento della Storia in sanità pubblica, ma la spesa sanitaria rispetto al Pil è sempre scesa fino a toccare il minimo in 15 anni", dice Elly Schlein sul palco di Rumore."La sanità dovrebbe ricentralizzata? Ci sono grandi differenze fra le Regioni, il problema non l'assetto della governance, ma fare una grande riforma. Noi stiamo ascoltando operatori sanitari ed esperti. La pandemia dovrebbe averci insegnato qualcosa, che la sanità del futuro è la sanità del territorio, quella di prossimità. Le case di comunità, per evitare gli affollamenti dei pronto soccorso. E la sanità deve tenere conto che siamo uno dei Paesi più anziani del mondo e non abbiamo sanità e welfare che guardi ai bisogno delle persone, con una legge sui caregiver", aggiunge la segretaria Pd.
