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Legge di Bilancio, verranno assunti più di 2mila precari della ricerca

Approvato nella notte l’emendamento alla legge di Bilancio, presentato dal senatore Pd Verducci, che permetterà di assumere 2170 unità negli enti di ricerca.
A cura di Annalisa Cangemi
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Approvato in nottata un emendamento Pd alla manovra che sblocca le risorse per consentire tra il 2018 e il 2019, di "assumere fino a 2.170 unità" negli enti di ricerca, tenendo conto che già la riforma della Madia permette "l'assunzione a tutti quegli enti che già dispongono di risorse stabili". Così le ministre P.a, Marianna Madia, e Istruzione, Valeria Fedeli, in una nota congiunta. Il fondo consente la trasformazione da tempo determinato a indeterminato "di circa 420 unità di ricercatori e tecnologi nel 2018 e nel 2019 potranno essere assunte ulteriori 1.750".

Questo è il risultato, come specificato nella nota dei ministri Fedeli e Madia, "tenendo conto dei costi medi annuali", con un cofinanziamento per almeno il 50% da parte degli enti che assumono. Quindi gli enti per attingere alle risorse che riceveranno, dovranno mettere sul piatto un'altra fetta, almeno la metà. In questo modo il budget dedicato si innalza e, in parallelo, aumenta il numero delle possibili assunzioni. 

Lo stesso emendamento, firmato dal senatore Pd Francesco Verducci, prevede un percorso di stabilizzazione ad hoc "da parte del Crea" (vigilato dal ministero dell'Agricoltura), si spiega. "Si tratta in questo caso di 500 unità di personale di tutti i profili (ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi) di cui 411 precari, i cui contratti potranno essere trasformati a tempo indeterminato e 89 precari che potranno partecipare alla riserva di posti da bandire nel triennio 2018-2020". L'emendamento stanzia complessivamente 10 milioni di euro per l'anno 2018 e 50 milioni di euro a partire dal 2019, per coloro che al momento hanno un contratto a tempo determinato o un contratto flessibile: i tecnologi e i ricercatori interessati firmeranno contratti a tempo indeterminato. I canali per gli ingressi sono due, secondo la riforma Madia: si accede direttamente se già in possesso di un tempo determinato (ottenuto dopo il superamento di una selezione); oppure, nei casi di altri tipi di rapporto di lavoro flessibile, come i co.co.co, si accede tramite riserva, fino alla metà dei posti messi a bando, nei concorsi che verranno banditi. I precari devono aver maturato almeno tre degli ultimi otto anni presso una pubblica amministrazione. 

Continueranno le mobilitazioni dei ricercatori precari in Italia, che riconoscono l'impegno del governo, ma aspettano la stabilizzazione di altri 6mila precari degli Enti pubblici di ricerca.

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