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Le salme di Fausto Piano e Salvatore Failla rientreranno stasera: autopsia in Libia

Le salme dei due tecnici italiani rientreranno oggi a Roma.
A cura di Davide Falcioni
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Update 21:00 – Sui cadaveri di Piano e Failla è stata effettuata oggi in Libia l'autopsia, nonostante la richiesta della famiglia di farla in Italia. Per l'avvocato dei Failla "la drammatica verità" è che "si è trattato di un'autopsia vera e propria" e non un esame cadaverico esterno. Il legale ha aggiunto che durante l'autopsia sarebbero stati addirittura prelevati i proiettili.

Rientreranno in Italia solo oggi le salme di Fausto Piano e Salvatore Failla, i due lavoratori della Bonatti sequestrati il 20 lugli0 2015 in Libia e uccisi la scorsa settimana dopo otto mesi di prigionia insieme ai colleghi Filippi Calcagno e Gino Pollicardo, liberati in circostanze ancora tutte da chiarire. Ebbene, nei confronti dei nostri due connazionali, morti apparentemente durante uno scontro a fuoco a Sabrata, sarebbe stato trovato un accordo tra diplomatici italiani e autorità libiche. I corpi, che dovevano tornare ieri sera, rientreranno presumibilmente nelle prossime ore. Contrariamente a quanto comunicato, le autorità della Farnesina non hanno ottenuto la possibilità di effettuare l'autopsia solo in Italia, elemento ritenuto fondamentale dalla Procura di Roma chiamata a far luce sulle ragioni della morte dei due. Una fonte ufficiale della Procura generale di Tripoli ha infatti riferito che, alla presenza di un "medico legale italiano", è in corso un' "autopsia" sui corpi di Salvatore Failla e Fausto Piano.

Solo un esame esterno. "Appresa la notizia dell'autopsia dai tg, la signora Failla ha chiamato l'unità di crisi della Farnesina e lì le hanno detto che si tratterebbe solo di un esame esterno dei cadaveri, con tac e radiografia". Lo afferma l'avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, legale della famiglia Failla.

Salme in arrivo "stasera". "I corpi partiranno stasera: una volta terminata l'autopsia" le salme "saranno avviate immediatamente verso l'aeroporto", ha detto il direttore dell'Ufficio inchieste presso la Procura generale di Tripoli, Sidikj Al-Souri.

"Esecuzione? No comment". Il direttore dell'Ufficio inchieste presso la Procura generale di Tripoli, Sidikj Al-Sour, non ha voluto commentare l'ipotesi che Salvatore Failla e Fausto Piano siano stati colpiti alla nuca risultando vittima di una sorta di "esecuzione". "I risultati dell'autopsia saranno nel rapporto di medicina legale, una copia del quale sarà trasmessa alle autorità italiane", ha detto il magistrato parlando per telefono all'ANSA del Cairo ed eludendo una domanda in proposito.

Una volta rientrate in Italia le salme di Fausto Piano e Salvatore Failla andranno al Policlinico Gemelli, al cui istituto di Medicina Legale la Procura della Repubblica ha affidato una seconda autopsia. I due corpi saranno sottoposti ad accertamento radiologico e alla Tac, esami considerati utili per individuare la tipologia e la traiettoria dei proiettili e chiarire con maggior certezza quanto accaduto al di là delle varie versioni fatte trapelare da Sabrata.

Le salme dei due tecnici uccisi sarebbero dovute rientrare nei giorni scorsi, ma sono state a lungo "prigioniere" non solo della macchinosa burocrazia libica, ma anche delle richieste di riconoscimento politico che arrivate ossessivamente dalle autorità della città come dal governo di Tripoli, come è noto non riconosciuto dalla comunità internazionale.

Intanto ieri Gino Pollicardo – intervistato da Repubblica – ha usato toni duri e polemici: "Non dite che siamo stati liberati. Ci siamo liberati. Perché venerdì sera, quando aspettavamo di essere trasferiti da Melita a Mitiga, non sono stati in grado neppure di coordinare l'elicottero, nessuno sapeva dove fosse finito: due persone che hanno subito quello che abbiamo subito noi, non possono attendere quattro ore. Altro che liberati, siamo stati abbandonati".

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