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Lavori pubblici con assegnazione diretta in cambio di regali, arrestato vicesindaco di Erice

Per gli inquirenti, Salvatore Angelo Catalano, assessore e vicesindaco del Comune di Erice, “si serviva del suo ruolo con spregiudicatezza e disprezzo verso l’amministrazione d’appartenenza, derivante dal fatto che, essendo ormai abituato al potere, ha realizzato interessi personali e privati, ritenendosi al di sopra della legge.
A cura di Antonio Palma
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Avrebbe esercitato pressioni sul dirigente del settore lavori pubblici al fine di far aggiudicare alcuni lavori senza gara di appalto ad un'impresa sua amica, queste le accuse mosse dalla Procura di Trapani nei confronti di Salvatore Angelo Catalano, assessore e vicesindaco del Comune di Erice, arrestato nelle scorse ore dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Trapani. Nei suoi conforti il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta dei pm inquirenti, ha emesso una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari eseguita dai militari dell'arma. Le accuse sono di corruzione e abuso d'ufficio.

L'arresto è scattato al termine di una lunga indagine partita già nel giugno del 2018 per fare luce su alcuni lavori pubblici nella cittadina trapanese e che ha visto coinvolti anche altri politici e  locali che avrebbero partecipato con Catalano alla gestione personalistica  di alcuni lavori pubblici.  Per il Gip, dalle indagini emerge "Spregiudicatezza e disprezzo verso l’amministrazione d’appartenenza, derivante dal fatto che, essendo ormai abituato al potere ed a servirsi del proprio ruolo, ha realizzato interessi personali e privati, ritenendosi al di sopra della legge, tanto da non temere verifiche e controlli”. “Catalano manipolava imprenditori che, pur di accaparrarsi appalti per conto dell’amministrazione, distoglievano risorse pubbliche per gli interessi personali del vice sindaco e assessore ai lavori pubblici o per quelli di taluni consiglieri comunali vicini allo stesso" hanno spiegato gli inquirenti

I fatti contestati al vicesindaco sarebbero stati commessi tra il 2016 ed il 2017 quando dall'ufficio lavori pubblici del Comune sarebbero stati affidati vari lavori con assegnazione diretta predisposta per l'occasione. Secondo gli investigatori, però, in questo modo "alcuni imprenditori, a discapito di altri, erano soliti aggiudicarsi direttamente i lavori". Il meccanismo veniva giustificato con "una situazione di disagio e d'urgenza" che per gli inquirenti in realtà non esisteva. Per l'accusa l'assessore tra le altre cose avrebbe fatto aggiudicare i lavori di manutenzione della rete di illuminazione pubblica ad un'impresa sponsorizzata da lui.

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