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Lampedusa, affonda barcone di migranti: ci sono vittime

A bordo dell’imbarcazione ci sarebbero state circa 400 persone: le motovedette della Guardia Costiera avrebbero già recuperato dei morti.
A cura di Susanna Picone
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Ore 21.15 – Oltre 200 sopravvissuti e 14 vittime. Questo, al momento, il bilancio del naufragio. Il timore però è che possano esserci molti altri morti. Ancora non si sa con precisione quante persone si trovassero a bordo del barcone affondato. Le operazioni di ricerca vanno avanti da ore e proseguiranno per tutta la notte. Non è ancora chiaro dove i migranti, che attualmente si trovano su uno dei due rimorchiatori d'altura immediatamente intervenuti, saranno condotti. Intanto, la Procura di Agrigento è pronta ad aprire un'inchiesta. Ad annunciarlo è lo stesso procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale: “Presumo che le vittime del naufragio verranno portate nell'agrigentino, tra le coste di Lampedusa e di Porto Empedocle – ha detto -. Se dovesse essere confermato, la Procura aprirà un'inchiesta”. Di Natale coordina anche l'inchiesta sul naufragio del 3 ottobre scorso quando morirono 366 profughi alle porte della più grande delle Pelagie.

Ore 18.50 – Alfano: “L’Europa non ci aiuta” – Il ministro dell'Interno Angelino Alfano è intervenuto sul naufragio odierno sottolineando come “le nostre navi sono lì a recuperare morti e a soccorrere i vivi” e dicendo che l'Europa non ci sta aiutando. “Si faccia carico di accogliere i vivi”, ha detto Alfano. L'Italia, sostiene il leader di Ncd, “non può diventare la prigione dei rifugiati politici. Quelli che hanno diritto d'asilo andranno in Europa se ci vorranno andare”. “A quelli che in Italia ogni giorno ci attaccano perché facciamo il soccorso ed evitiamo i morti – ha aggiunto il ministro – noi chiediamo di fronte a questi altri morti di passarsi una mano sulla coscienza”. Duro anche il ministro della giustizia, Andrea Orlando: “Sul contrasto al traffico di migranti e immigrazione c'è ancora un deficit di cooperazione a livello europeo e internazionale”.

Ore 17.55 – Mogherini: “Spero che tutti sappiano e si ricordino che la priorità di ogni essere umano è avere a cuore la salvezza degli altri esseri umani. Spero che non ci ricordiamo di questo soltanto quando ascoltiamo le parole di papa Francesco, ma anche quando facciamo politica. Penso che gli italiani sappiano benissimo che cosa viene prima e cosa viene dopo anche in una campagna elettorale”, così il ministro degli Esteri a chi le ha chiesto se la nuova tragedia al largo di Lampedusa possa essere usata in campagna elettorale in vista delle elezioni europee del 25 maggio.

Ore 17.30 – La reazione del commissario Cecilia Malmstrom – “Sfortunatamente tutti gli sforzi in campo non hanno evitato una nuova sconvolgente perdita di vite. È chiaro che la responsabilità è di tutti gli Stati membri dell'Ue perché dimostrino solidarietà concreta per ridurre il rischio che tali tragedie si ripetano”, è quanto ha detto la commissaria europea Cecilia Malmstrom, che chiede ai 28 Paesi di “dare seguito all'Action Plan identificato dalla Commissione e in particolare chiede di impegnarsi nella ricollocazione dei rifugiati direttamente dai campi fuori la Ue, e nell'apertura di nuovi canali legali” di ingresso. “Portando queste persone in Europa in sicurezza, eviteremmo loro di cadere nelle mani dei trafficanti che mettono in pericolo le loro vite”, ha aggiunto la Malmstrom. Il commissario ha spiegato che se ogni Stato si occupasse di ricollocare anche solo qualche migliaio di persone, “questo farebbe una enorme differenza per centinaia di migliaia di persone che hanno bisogno e ridurrebbe significativamente la pressione dei flussi migratori nel Mediterraneo”. “È ora che gli Stati passino dalle parole ai fatti – ha detto ancora – per questo chiedo una discussione formale nel prossimo Consiglio affari interni, su come contribuire concretamente alle sfide migratorie nel Mediterraneo”.

Ore 17.15 – Sale ad almeno 14 vittime il bilancio provvisorio del naufragio avvenuto a 100 miglia da Lampedusa. Fonti della Marina militare sottolineano all'Adnkronos che le operazioni di soccorso sono ancora in pieno svolgimento e che è presumibile che il numero dei morti accertati possa salire ulteriormente.

Ore 16.40 – Secondo quanto riferito all’Ansa fonti dei soccorritori le vittime accertate finora sono almeno 10.

Ore 15.50 – Mentre i soccorritori sono al lavoro a sud di Lampedusa arrivano le prime reazioni all’ennesima tragedia del mare. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, chiede di rivedere le politiche per l’accoglienza: “Una nuova tragedia a Lampedusa, non sappiamo ancora chi e quante siano le persone morte a largo delle nostre coste e ci auguriamo che il numero delle vittime non cresca, come abbiamo dovuto purtroppo constatare tante altre volte. Questi drammatici episodi confermano sempre di più la necessità di fare un corridoio umanitario e di rivedere le nostre politiche per l'accoglienza, cominciando col cancellare definitivamente e completamente la Bossi-Fini”. Ferrero ha aggiunto che bisogna salvare queste persone prima che sia troppo tardi e che “le lacrime di coccodrillo ogni volta che muoiono in mare non servono”. Diverso l’intervento su Facebook del segretario della Lega Nord Matteo Salvini: “Altra tragedia nel Mediterraneo, affonda barcone con 400 immigrati a bordo. Richiesta urgente della Lega: sospendere Mare Nostrum e bloccare le partenze, subito! Con i soldi dei disoccupati italiani, i nostri politici aiutano gli scafisti e condannano gli africani”. È intervenuta anche il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini che si è rivolta al premier: “Il Governo Renzi deve pretendere dall'Europa soluzioni condivise, urgenti, e soprattutto diverse dalla sola sorveglianza a mare. Altrimenti le stragi in mare non si fermeranno mai”. Il sindaco ha detto di aver sempre pensato che la soluzione “Mare nostrum” non fosse la soluzione a regime: “Il monitoraggio, il controllo non può essere la soluzione in mare. Il mare non è come la terra. Purtroppo questo dimostra che la soluzione deve essere radicale”. E commentando quanto accaduto oggi Nicolini ha lanciato, ancora una volta, la proposta dei “canali umanitari controllati”: “Se non è possibile dalla Libia allora lo si faccia dall'Egitto. La Siria è un problema che va affrontato con la gravità che merita. Ieri c'è stato un altro naufragio, oggi l'ennesimo. Anche durante “Mare nostrum” abbiamo contato i morti. Insomma, ribadisco che non è la soluzione a regime. Come intervento emergenziale fa onore all'Italia”.

Ore 15.05 – Sono quindici i cadaveri recuperati finora. I migranti, da quanto si apprende, erano tutti su un barcone che si è rovesciato mentre veniva monitorato dall'equipaggio di un rimorchiatore al servizio di alcune piattaforme petrolifere a 50 miglia dalle coste della Libia e a 100 miglia da Lampedusa. Il rimorchiatore e altri mezzi commerciali sono stati i primi a intervenire per i soccorsi.

Ore 14.50 – Almeno sette i cadaveri recuperati. Sarebbero al momento 240 i migranti tratti in salvo al largo dell’isola di Lampedusa. Sette invece i cadaveri recuperati. Ancora non si conosce il numero definitivo di persone che viaggiavano a bordo dell’imbarcazione naufragata. La fregata Grecale e il pattugliatore Sirio della Marina Militare stanno facendo rotta “alla massima velocità” verso la zona interessata dall'affondamento del barcone. È la Marina militare a sottolinearlo, aggiungendo che “l'elicottero del Grecale è decollato per recarsi nel più breve tempo possibile sul luogo del naufragio per dare assistenza”.

Un altro barcone carico di migranti e proveniente dalla Libia è naufragato a circa un centinaio di miglia a sud di Lampedusa. A bordo dell’imbarcazione, che si sarebbe rovesciata, ci sarebbero state circa 400 persone. Sul posto stanno convergendo unità navali dell’operazione “Mare Nostrum” e, da quanto si apprende, le motovedette della Guardia Costiera avrebbero già recuperato diversi morti. Fino a questo momento sarebbero duecento gli immigrati messi in salvo. Solo ieri un altro barcone carico di migranti è naufragato al largo delle coste libiche provocando la morte di almeno 40 persone che stavano tentando di attraversare il Canale di Sicilia. Intanto, si sono concluse la scorsa notte le operazioni di sbarco a Porto Empedocle di 97 immigrati somali, dei quali 61 minori non accompagnati e 16 donne, comprese 5 incinte di cui una al nono e una all'ottavo mese. In precedenza a Porto Empedocle erano giunte 340 persone prelevati dal pattugliatore “Peluso” della Guardia costiera e altre 67 col traghetto di linea European Voyager da Lampedusa.

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