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La sentenza per Vendola il 31 ottobre: “Se colpevole mi ritiro dalla vita pubblica”

Per il Governatore della Puglia la procura di Bari ha chiesto una condanna a un anno e otto mesi, la sentenza arriverà il prossimo 31 ottobre. Vendola e Lea Cosentino sono imputati per concorso in abuso di ufficio.
A cura di Susanna Picone
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Per il Governatore della Puglia la procura di Bari ha chiesto una condanna a un anno e otto mesi, la sentenza arriverà il prossimo 31 ottobre. Vendola e Lea Cosentino sono imputati per concorso in abuso di ufficio.

La procura di Bari ha chiesto per il Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, imputato in abuso di ufficio in concorso con Lea Cosentino, una condanna a un anno e otto mesi. Il processo si sta celebrando con rito abbreviato e la sentenza, inizialmente prevista per oggi, arriverà il prossimo 31 ottobre. Lo stesso Vendola ha comunicato la data su Twitter affermando che se sarà dichiarato colpevole si ritirerà dalla vita pubblica.

Il Governatore ha fatto sapere di aspettare con “assoluta serenità” la sentenza ma che, appunto, “è del tutto ovvio che una sentenza di condanna, sia pure relativa a un concorso in abuso di ufficio per me sarebbe un punto di non ritorno”. La vicenda che lo vede coinvolto è quella della nomina del professor Paolo Sardelli, primario di chirurgia toracica all’ospedale San Paolo di Bari, e che sarebbe stata, appunto, favorita da Vendola. Gli inquirenti gli contestano di aver istigato il direttore generale della Asl di Bari Cosentino a riaprire i termini per la presentazione delle domande per accedere al concorso con l’obiettivo di assicurare a Sardelli l’assunzione quinquennale. Il governatore della Puglia, che si è sempre detto estraneo ai fatti, ha partecipato oggi all’udienza preliminare di Bari e ha aggiunto che “una sentenza ispirata a verità e giustizia” gli restituirà ciò che gli è dovuto e cioè la sua totale innocenza.

Una richiesta esorbitante rispetto al teorema accusatorio – Finita l’udienza Vendola si è rivolto ai giornalisti facendo riferimento alla pena di 20 mesi chiesta dalla procura: una richiesta “esorbitante rispetto al teorema accusatorio che è stato in parte smontato dalla difesa della stessa accusatrice, Lea Cosentino”. Il leader di Sel ha affermato come le difese abbiano ridimensionato la portata dell’interrogatorio da cui origina l’indagine penale e che il suo avvocato è riuscito a smontare l’impalcatura accusatoria relativa a Paolo Sardelli. Il governatore ha poi chiarito quale fu il suo atteggiamento all’epoca dei fatti: “Ho detto ai giudici di aver avuto rapporti con quel medico solo dopo il concorso e nel momento in cui si occupava di far diventare quel reparto di chirurgia toracica un’eccellenza”. Da parte di Vendola c’è dunque l’orgoglio perché quell'ospedale ha oggi il terzo reparto migliore d’Italia.

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