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La rivoluzione della scuola: nuovo concorso e 23 mila assunzioni

Grandi novità per il mondo dell’istruzione arrivano dal primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva. Dopo 13 anni un nuovo concorso per assumere docenti scolastici “giovani, capaci e meritevoli”. Cambia anche il sistema di valutazione che darà le “pagelle” a scuole e dirigenti.
A cura di Biagio Chiariello
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Il governo vara la rivoluzione scolastica: nuovo concorso e 23 mila assunzioni

Il piano sviluppo del Governo Monti riparte dall'universo dell'istruzione. Il primo Consiglio dei ministri del dopo-vacanze ha deciso di guardare al futuro – e, sopratutto, ai giovani aspiranti prof- e puntare sul nuovo sistema di valutazione delle istituzioni scolastiche e dei presidi: saranno le stesse scuole a dare un giudizio su sé stesse, per poi essere eventualmente sottoposte al controllo esterno degli ispettori; poi un nuovo concorso per i docenti, come non accadeva da 13 anni. Come promesso dal Ministro Profumo, il prossimo 24 settembre il Miur pubblicherà un bando per titoli ed esami, su base regionale, per assumere 11.892 nuovi, su posti risultati vacanti e disponibili. Ma le novità non finiscono qui: nel corso del Cdm sono stati approvati quattro decreti presidenziali che prevedono nuove assunzioni per l'anno scolastico 2012-2013 – circa 22.000 persone da assumere entro il 31 agosto prossimo. Nello specifico le nuove nomine riguardano: 1.213 dirigenti scolastici e 21.112 unità di personale docente ed educativo. Inoltre, il Ministero dell'istruzione è stato autorizzato a trattenere in servizio 134 dirigenti.

Il Sistema nazione di valutazione darà le pagelle a scuole e dirigenti. In cantiere dal 2001, ora potrà ora iniziare il suo iter ufficiale, che si completerà con l'acquisizione dei pareri del Parlamento, del Consiglio di Stato, della Conferenza unificata e un nuovo ok del Governo. Si baserà sull’attività di collaborazione di tre istituzioni, così scrive Palazzo Chigi: «l’Invalsi (l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione), che assume il coordinamento funzionale dell’intera procedura di valutazione;  l’Indire (l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che sostiene le scuole nei piani di miglioramento;  gli Ispettori, che collaborano nella fase di valutazione esterna delle scuole”. L'obiettivo generale è quello di riorganizzare i dati che oggi il Miur già possiede e standardizzarli a quelle che sono le migliori esperienze europee (Regno Unito, ad esempio, dove l'SNV esiste già da 20 anni), oltre che compararli a tutto ciò che viene dopo la scuola: l'università e il lavoro. Nel comunicato di Palazzo Chigi viene sottolineato che «gli esiti del procedimento di valutazione non hanno l’obiettivo di sanzionare o premiare, ma intendono rendere pubblico il rendimento della scuola in termini di efficacia formativa».

Via libera a 23 mila assunzioni – Come già detto, il Miur recluterà docenti tramite procedura concorsuale, il cui bando sarà pubblicato per il 24 settembre. Dopo il pasticciaccio dei TFA, il Ministero vuole lasciarsi tutte le polemiche alle spalle e ha già annunciato che il concorso avverrà secondo modalità innovative “per favorire l’ingresso nella scuola di insegnanti giovani, capaci e meritevoli”. Inoltre, visto l’alto numero di potenziali candidati, è prevista una prova selettiva da svolgere a fine ottobre, con test uguali per tutti. Poi a gennaio ci sarà la prova scritta e a seguire quella orale, di cui farà parte la simulazione di una lezione. Si cercherà di rispettare i tempi utili per pubblicare le graduatorie per l'immissione in ruolo per l'anno scolastico 2013-2014.

Successivamente, sarà indetta una seconda selezione (presumibilmente entro maggio 2013), disciplinata dalle nuove regole di reclutamento, attualmente in fase di preparazione. Ciò significa che, oltre ai quasi 12 mila docenti assunti col nuovo corso, altri 12 mila posti saranno coperti attingendo dalle graduatorie a esaurimento e ai vincitori di concorsi del 1991 e del 1999 (si parla di circa 200mila precari).
Non è finita qui: entro la fine dell'anno, gli atenei beneficeranno di 15 milioni di euro (ma la spesa annua a regime sarà di 90 milioni) che consentirà alle università, appunto, di assumere tra i 2.500 e i 3mila docenti.

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