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L’Etna si risveglia, eruzione di fine anno

La spettacolare eruzione dell’Etna è già terminata: un parossismo non del tutto visibile a causa del maltempo. Nello specifico si sono registrati un forte tremore vulcanico, fontane e colate di lava oltre che una ricaduta di cenere e lapilli a Milo, Fornazzo, S. Alfio e Giarre.
A cura di Fabio Giuffrida
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da nunziataonline.it
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UPDATE 1 Gennaio – L'Ingv di Catania fa sapere che "il vulcano è rimasto in uno stato di relativa quiete, dopo l'episodio parossistico avvenuto nella serata del 28 Dicembre 2014 al Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna". La nota precisa, poi, che "si è potuto osservare un debole e fluttuante bagliore proveniente da una bocca ubicata nella ‘sella' fra i due coni del cratere di Sud-Est" mentre il tremore vulcanico continua a mantenersi "su un livello relativamente basso ma superiore a quello precedente al parossismo del 28 Dicembre". L'ultimo episodio parossistico, nello specifico, è avvenuto da una "serie di bocche eruttive allineate lungo una frattura orientata nordest-sudovest" e proprio "dalle due estremità di questa frattura sono state emesse colate di lava".

UPDATE 29 Dicembre – Eruzione Etna terminata – Nella tarda serata di ieri l'Ingv Catania ha precisato che si è trattato di un'attività eruttiva "breve ma intensa". Un episodio che ha prodotto "fontane e colate di lava ma anche una colonna eruttiva che è stata spinta dal vento forte verso est, portando a ricaduta di cenere e lapilli nell'area degli abitati di Milo, Fornazzo, S. Alfio e Giarre". "Sono state emesse due o tre colate laviche verso est e nord-est, verso la Valle del Bove, espandendosi sul terreno pianeggiante alla base della parete occidentale della Valle. L'attività ha avuto un inizio piuttosto brusco verso le 16.50 del 28 Dicembre e si è rapidamente intensificata, accompagnata da un repentino aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico. Dopo le 18.30 l'ampiezza del tremore vulcanico ha cominciato a diminuire e l'episodio era sostanzialmente concluso alle ore 20 anche se, alle ore 21.44, si è osservato un nuovo breve aumento dell'ampiezza del tremore, durato circa 1 minuto" conclude la nota. L'Aeroporto Fontanarossa di Catania è sempre rimasto operativo.

Era da tempo che l'Etna non si risvegliava. Pochissimi minuti fa, infatti, è ripresa l'attività eruttiva: si tratta di un nuovo parossismo che, al momento, non è del tutto visibile a causa delle nuvole che ricoprono il cielo. Nella giornata di oggi, infatti, il maltempo si è abbattuto sull'isola siciliana. Non sono disponibili, tra l'altro, immagini dalle quote più alte dell'Etna per poter apprezzare meglio l'attività eruttiva in corso. L'Istituto di Geofisica e Vulcanologia di Catania ha registrato, nello specifico, un tremore vulcanico già a partire dalle ore 18; la prima esplosione è stata registrata alle 17.50 circa. In questi minuti, poi, sta cadendo cenere sui comuni di Mascali, Milo e Riposto; a Giarre l'allarme sembra essere rientrato. Dalla zona di Fornazzo – una frazione del comune di Milo in provincia di Catania – si segnala, non solo la presenza di cenere, ma anche di un forte odore di zolfo. Come riporta l'Ansa, dai crateri di quota 2.900 metri emerge persino una fontana di lava accompagnata da esplosioni, l'attività, invece, è concentrata nella zona sommitale. Non si registrano particolari criticità; resta operativo l'Aeroporto Fontanarossa di Catania.

L'ultima eruzione in estate

L'ultima volta che l'Etna – bene protetto dall'Unesco – aveva dato spettacolo risale ai mesi di Luglio ed Agosto 2014, nel pieno dell'estate, per poi "spegnersi" totalmente almeno fino ad oggi pomeriggio (eccetto che una "debole ed intermittente attività esplosiva cominciata il 7 Ottobre con piccoli sbuffi di cenere diluita e rapidamente dispersa dai venti in quota"). Proprio lo scorso Dicembre, l'Etna – che rappresenta il vulcano attivo terrestre più alto della placca euroasiatica – aveva salutato il 2013 con una spettacolare eruzione costringendo l'Aeroporto di Catania, pur rimanendo operativo, a chiudere due spazi aerei. Era il 30 Dicembre quando si registrarono fontane di lava e forti boati che richiamarono l'attenzione dei turisti. L'Istituto di Geofisica e Vulcanologia di Catania, infine, è già al lavoro e sta monitorando, minuto dopo minuto, la situazione.

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