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Italo Bocchino, niente più poltrona in Parlamento: “Torno a fare il direttore di giornale”

L’ex braccio destro di Gianfranco Fini ora lavora per l’immobiliarista napoletano Alfredo Romeo. “Da lunedì torno a fare il direttore del Secolo d’Italia”. E apre all’Ncd di Angelino Alfano.
A cura di Redazione
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Dopo aver fatto l'editore (de Il Roma, esperienza poi finita in maniera sfortunata) e il parlamentare, l'ex deputato ed ex braccio destro di Gianfranco Fini anche nell'esperienza di Fli, Italo Bocchino, annuncia che da lunedì sarà il nuovo direttore del Secolo d'Italia, lo storico giornale della destra, appartenuto ad Alleanza Nazionale. "Niente politica né dichiarazioni, al lavoro per la ‘Romeo gestioni'. Lì ho imparato a vedere la politica e la pubblica amministrazione da un altro punto di vista – afferma Italo Bocchino in una intervista al quotidiano La Repubblica – dopo un anno sabbatico dalla politica". "Mi hanno voluto all'unanimità. Da Gasparri a La Russa, Meloni, Alemanno e Matteoli: una soddisfazione, afferma Italo Bocchino -. È uno strumento a disposizione della destra, ovunque sia collocata con la diaspora: Ncd, Fi o Fdi". "Ritenevamo si potesse costruire un altro centrodestra, oppure un terzo polo. È stato un percorso fallimentare, bisogna prenderne atto. Mi sento corresponsabile del fallimento", afferma Bocchino. Se Berlusconi vince le primarie le tocca sostenerlo. "Non c'è dubbio. Se si sceglie con un meccanismo democratico, chi vince deve essere sostenuto da tutti. Solo i bambini dicono: ‘sto perdendo, porto via il pallone…'".

Francesco Storace e Amedeo Laboccetta contro Italo Bocchino

"Il Secolo di Bocchino apre a Ncd. La destra che sta con la sinistra. Incompatibile". Lo scrive il leader de La Destra, Francesco Storace, su Facebook e Twitter. L'ex ministro della Sanità ed ex governatore della Regione Lazio apre dunque un fronte polemico a destra dopo le dichiarazioni di Bocchino circa l'apertura al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano per la costruzione di un fronte allargato di centrodestra.

"Sono indignato e sbigottito per una decisione che premia, immeritatamente, una figura che ha grandemente contribuito alla deriva della politica italiana e che, nel recente passato, è stato il co-protagonista del golpe contro l'allora premier Silvio Berlusconi". A parlare contro Bocchino è il vice coordinatore campano di Forza Italia ed ex parlamentare Pdl, Amedeo Laboccetta. "Bocchino – continua – non può guidare un giornale che ha avuto direttori straordinari e che può vantare una tradizione culturale di enorme rilevanza per milioni e milioni di italiani. Un giornale fatto da uomini e donne che hanno vissuto sulla loro pelle stagioni terribili, funestate da dolori, sofferenze, discriminazioni e lutti. La sua nomina è un'offesa a una intera comunità e alla sua storia".

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