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Istat: fiducia di imprese e consumatori mai così in alto da 13 anni

A ottobre aumenta sia la fiducia delle imprese, ai massimi dall’inizio della crisi, che quella dei consumatori, la più alta dal febbraio 2002. Scendono anche le attese di disoccupazione, migliorano i giudizi e le attese sulla situazione del Paese e gli italiani sembrano sognare un’auto nuova.
A cura di Biagio Chiariello
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Secondo i dati Istat, la cura Renzi sta facendo uscire l’Italia dalla crisi. A ottobre infatti è cresciuta sia la fiducia delle imprese, ai massimi dall'inizio della crisi, sia quella dei consumatori, la più alta dal febbraio 2002. Il dato, rende noto l'Istituto nazionale di statistica, è passato rispettivamente da 113,0 a 116,9 punti e da 106,1 a 107,5 punti. Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori salgono, spiega ancora l’Istat, con un aumento più significativo per quella economica (a 153,0 da 143,9) e più marginale per quella personale (a 103,9 da 103,6), quella corrente (a 109,3 da 108,0) e quella futura (a 127,1 da 122,3). Molto bene anche le stime sia dei giudizi sia delle attese sull’attuale situazione economica del Paese (a -32 da -46 e a 27 da 15, i rispettivi saldi). I giudizi sui prezzi relativi ai passati 12 mesi restano al livello dello scorso mese (a -19 il saldo). Il saldo relativo alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi passa a -23 da -18. Calano le attese di disoccupazione (a -2 da 6).

Il clima di fiducia risulta in miglioramento per le imprese dei servizi di mercato (a 113,1 da 112,2) e per la manifattura (a 105,9 da 104,4), mentre scende per le costruzioni (a 119,8 da 123,3). Nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini (a -9 da -11 il saldo) sia le attese sulla produzione (a 14 da 12), invece i giudizi sulle scorte rimangono stabili (a 3). Nelle costruzioni peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -35 da -30, il saldo) mentre le attese sull’occupazione rimangono stabili a -7. In aumento pure i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia (da 10,7% al 12,6%) di coloro che si attendono un leggero miglioramento del quadro familiare. Tuttavia sembrano peggiorare i giudizi sul bilancio familiare, condizionati dal calo della quota di coloro che dichiarano di "risparmiare qualcosa" (al 18,9% dal 19,5%) e dall'aumento di quella di chi dichiara di dover "usare i risparmi" (al 20,4% dal 19,7%) per far fronte alle spese familiari.

Gli italiani sembrano anche intenzionati a comprare una nuova auto. L'Istat segnala un miglioramento delle intenzioni di acquisto della macchina dei consumatori, mentre restano stabili gli orientamenti all'acquisto di una casa e calano i progetti di ristrutturazione nella propria abitazione. In generale sono in crescita giudizi positivi sull'opportunità di acquisto di beni durevoli per la crescita di coloro che ritengono di poter spendere "molto di più che in passato per questi beni" (al 23,2% dal 22,7%)

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