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Tutta la storia di Maye, madre di Elon Musk: “Il padre era un violento. Mi picchiava anche in luna di miele”

A volte memoir, a volte libro di auto-aiuto a volte manuale di nutrizione. Il 12 gennaio è uscito in Italia “Una donna deve avere un piano”, scritto da Maye Musk e pubblicato da Giunti Editore.
A cura di Valerio Berra
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“Una donna deve avere un piano”. Così Maye Musk, 74 anni rivendicati, ha scelto di intitolare il suo libro, uscito in Italia il 12 gennaio per Giunti Editore. Cinque capitoli, quasi 200 pagine per raccontare una vita che forse sarebbe stata interessante anche senza la parentela con uno degli imprenditori più influenti degli ultimi anni. Dietologa, modella e madre di tre figli, Maye ha vissuto in otto città divise in tre Paesi, è uscita da un matrimonio con un uomo violento e si è trovata più volte in appartamenti vuoti con una vita da ricostruire. È nata e si è sposata in Sudafrica, e poi ha vissuto tra Canada e Stati Uniti. Il libro è a metà tra biofografia e auto-aiuto, con una variazione finale verso consigli di nutrizione.

Voce narrante in prima persona. Frasi brevissime. Raccomandazioni inserite in ogni paragrafo. Qualche esempio. “Meglio essere interessanti che belle. Sulla mia lapide preferirei ci fosse scritto Era Simpatica piuttosto che Era Bellissima”. “Non serve avere stile, basta trovare un’amica che ce l’abbia”. “Mettetevi sempre la crema solare! Se non vi proteggete dal sole, andate in cerca di guai”. "Prima di un biscotto mangiate tre mele. Alla prima sarete sazi".

Elon e i due fratelli Kimbal e Tosca

Maye Musk, nata Haldeman, ha avuto tre figli in “tre anni e tre settimane”. Elon è il primo, poi sono arrivati Kimbal e Tosca. Anche se i dettagli più attesi di questo volume riguardavano proprio il rapporto con Elon, dobbiamo riconoscere che Maye Musk è stata marziale nella distribuzione degli aneddoti. I tre figli hanno lo stesso spazio e, almeno da quello che possiamo leggere, anche lo stesso affetto.

Nel libro si parla di Elon come di un genio precoce, in grado già a 12 anni di programmare videogiochi e spedirli ad agenzie di settore. Ma si parla anche dell’attenzione di Kimbal per la cucina che poi lo porterà a gestire una serie di ristoranti o di quella di Tosca per il canto e la musica. Ora lavora come produttrice cinematografica.

Al netto della divisione equa, qualche aneddoto su Elon Musk c’è, anche se già noto visto che la prima edizione in inglese di questo memoir ha cominciato a circolare nel 2019. Uno di questi riguarda un consiglio dato da Maye a Elon e Kimbal quando stavano lavorando a Zip2, la loro prima compagnia. Il progetto della società era quello di creare un sistema di mappe stradali con indicazioni automatiche sul percorso da seguire per arrivare a una meta. In pratica un precursore di Google Maps.

“Mentre stavano mettendo su l’azienda, provai a compiere un tragitto con le indicazioni stradali stampate dal programma. Arrivai a distinzione ma non riuscii a tornare indietro, perché non era possibile rifare il percorso a ritroso – era pieno di sensi unici. Servivano le indicazioni per il ritorno, e dopo la mia esperienza i ragazzi le aggiunsero al programma”.

Zip2 è stato il primo successo di Elon Musk. Fondata nel 1995, già nel 1998 era arrivata a collaborare con oltre 160 giornali e riviste, a cui forniva diverse servizi. Nel febbraio del 1999 venne acquistata da Compaq Computer per 305 milioni di dollari: Elon e Kimbal guadagnarono rispettivamente 22 milioni e 15 milioni di dollari. Lo stesso anno Elon Musk contribuì alla fondazione di PayPal.

La famiglia e le avventure nel deserto

Le parti migliori di “Una donna deve aver un piano” sotto tutte dedicate alla famiglia. Ci sono i racconti delle avventure dell’infanzia di Maye. Un periodo dolce fatto di viaggi a bordo di un piccolo aereo guidato dal padre Joshua Haldeman, chiropratico con la passione per l’aviazione. Qui si legge anche di vacanze alla ricerca di città perdute che di solito i bambini si fermano solo a immaginare.

“Ogni anno a luglio, quando in Sudafrica è inverno, la mia famiglia partiva in cerca della città perduta di Kalahari. All’epoca il Botswana si chiamava ancora Bechuanaland. Certe volte mio padre prendeva l’aereo e la mamma lo seguiva in macchina. Passavamo tre settimane nel deserto del Kalahari. La mamma caricava a bordo scorte di cibo, acqua e benzina per tre settimane e cinque figli”.

L'incontro con Errol Musk

La dolcezza dei racconti di infanzia si blocca con l’arrivo di Errol Musk, l’uomo che poi avrebbe sposato e sarebbe diventato padre dei suoi unici tre figli. Errol viene raccontato dall’inizio come un uomo violento, a partire da un matrimonio organizzato praticamente all’insaputa di Maye. Con il futuro padre di Elon Musk i problemi sono cominciati già durante la luna di miele.

“Fu durante la luna di miele che mi picchiò per la prima volta. Rimasi sconvolta. Volevo andarmene ma non potevo. Il mio passaporto ce l’aveva lui”. O ancora, durante la nascita di Elon: “L’infermiera disse a mio marito: “Le accarezzi la schiena. Le darà sollievo”. “In che senso?” Risposte lui. “Dovrebbe accarezzarla lei a me. Guardi che sgabello mi avete dato. Me ne vado. Chiamatemi cinque minuti prima che partorisca”.

Dopo dieci anni di violenze, Maye riesce a divorziare. Si trasferisce insieme ai figli prima in Canada e poi negli Stati Uniti. Di Errol nel libro non si parla più. L’uomo è ancora vivo, ora dovrebbe avere  77 anni, ma si tiene ben lontano dai riflettori. Nel suo libro Maye racconta però di aver conosciuto anni dopo Sue, la seconda moglie di Errol.

“Andammo insieme a un cocktail party, dove mi presentava alla gente dicendo: “Lei è Maye Musk. È stata sposata con il mio ex per dieci anni, poi io sono stata spostata con lui dieci minuti”. E ridevamo. Le persone non capivano come mai ma non ci importava. Dimenticammo tutto a suon di risate”.

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