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Tim non risarcirà gli utenti dopo il down, solo alcuni “casi eccezionali” potranno ricevere un rimborso

Come spiega Ivan Marinelli, presidente dell’Aeci, il problema non è stato causato dall’azienda ed è stato risolto entro 24 ore, per questo non scatterà l’indennizzo automatico.
Intervista a Ivan Marinelli
Presidente dell' Associazione europea dei consumatori indipendenti
A cura di Elisabetta Rosso
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Come diceva lo slogan, "con Tim è bello avere tutto", tutto tranne il risarcimento. Il down è stato troppo breve per rappresentare un problema reale, e per questo, come segnala AltroConsumo, la società non ha previsto indennizzi. E probabilmente saranno pochissimi gli utenti che riceveranno un rimborso per i malfunzionamenti del 5 febbraio. Solo i casi eccezionali. Uno dei motivi per cui sarà difficile vedere degli indennizzi è che l'azienda è riuscita a risolvere tutto nel giro di 24 ore.

Tutto infatti è iniziato domenica mattina con le segnalazioni che si accumulavano su Downdetector, non era possibile connettersi a internet da rete fissa e aprire alcuni siti web. Gli avvisi di malfunzionamento sono arrivati soprattutto da Milano, Torino, Roma, Napoli, Bologna e Palermo. Poi, nel pomeriggio, con una nota l'azienda ha comunicato che “con riferimento al disservizio che si è verificato oggi, il problema è rientrato e il servizio si è stabilizzato alle ore 16.55". Tutto quindi è durato meno di un giorno.

Perché Tim non risarcirà gli utenti

A spiegarlo è Ivan Marinelli, Presidente dell' Associazione europea dei consumatori indipendenti (A.E.C.I.): “Ovviamente Tim ha la possibilità di scegliere in autonomia se inviare gli indennizzi o meno, è chiaro che possono intervenire le autorità ma non credo che in questo caso lo faranno”. Le autorità di cui parla Marinelli sono due. L’Agcom, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, verifica che le delibere delle telecomunicazioni vengano applicate e l’Antitrust, per constatare le eventuali azioni commerciali scorrette. In casi simili intervengono per constatare se devono essere predisposti o meno dei risarcimenti per i disservizi.

Ora, difficilmente interverranno sul caso Tim per due motivi, “il primo è che, come ha dichiarato l’azienda, il disservizio è stato causato da un malfunzionamento esterno”, l’azienda ha spiegato infatti che è stato un problema di connessione internazionale, “ quindi in questo caso non c’è una diretta responsabilità dell’azienda”. Ci sarebbe stata invece se a causare il down fosse stato un attacco hacker.“Secondo motivo per il mancato risarcimento è che Tim ha ristabilito i sistemi nell’arco di 24 ore, e gli indennizzi automatici scattano quando il problema supera le 48 ore, quindi non è tenuto a rimborsare gli utenti”, spiega Marinelli.

Chi potrà chiedere il rimborso

Ci sono come sempre, i casi eccezionali. Quindi è vero, la maggior parte degli utenti non riceveranno alcun indennizzo, ma ci sarà anche chi, dimostrando di aver subito danno concreto potrà avanzare la richiesta. “Non saranno gli utenti domestici, che come unico problema hanno riscontrato una connessione internet instabile o assente, ma le aziende o privati con partita iva per cui il down di Tim ha innescato una serie di problemi sul loro lavoro che ancora adesso stiamo riscontrando”.

Come spiega Marinelli c’è anche chi ha subito danni più consistenti, e soprattutto ancora irrisolti, essendo conseguenze dirette del down che però richiedono tempi più lunghi. “Noi stiamo ricevendo circa un centinaio di segnalazioni, c’è chi per esempio ha avuto problemi di allineamento nel cloud, chi invece ha sistemi che devono essere riprogrammati, e questi potrebbero essere gli utenti che riceveranno un rimborso da Tim”.

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