Questa è l’ultima settimana per impedire all’IA di LinkedIn di utilizzare i tuoi dati personali: come fare

Tra qualche giorno, esattamente a partire dal 3 novembre 2025, LinkedIn inizierà a utilizzare i dati personali degli utenti europei per addestrare i suoi sistemi di intelligenza artificiale (IA) generativa, a meno che l'utente non si sia espressamente opposto al loro trattamento. I dati comprendono sia le informazioni personali, comprese le foto, che le attività degli utenti, dai post alle risposte ai sondaggi. Qui di seguito vediamo come fare per impedire a LinkedIn di utilizzare i tuoi dati personali se non vuoi che vengano utilizzati per addestrare l'IA della piattaforma.
Cosa succede il 3 novembre
Come è già successo qualche mese fa con Meta, che ad aprile 2025 aveva annunciato che avrebbe utilizzato i dati dei suoi utenti su Facebook e Instagram per addestrare Meta AI, ora anche LinkedIn ha annunciato che farà lo stesso per addestrare la propria intelligenza artificiale a partire dal 3 novembre con i dati dei suoi utenti in Europa. Se pensiamo a quanto sia utilizzata la piattaforma, che negli ultimi anni è diventata il social del mondo del lavoro per antonomasia, non serve una mente matematica per capire che si tratta di un'immensa quantità di dati. Si stima che LinkedIn oggi abbia oltre 160 milioni di utenti iscritti solo in Europa.
Ad annunciare la novità in arrivo è stata ovviamente la piattaforma stessa. Per leggere l'avviso basta andare nell'area "Informativa sulla privacy" nell'area "Privacy e condizioni", che si trova nella sezione in fondo al proprio profilo. Qui, nella parte alta della pagina, è visibile un banner blu che segnala un "aggiornamento delle condizioni d'uso" in arrivo il 3 novembre. Cliccando sul link presente si apre la pagina che spiega in dettaglio cosa sta per succedere.
Quali utenti sono interessati
LinkedIn spiega che dal 3 novembre 2025 la piattaforma inizierà a utilizzare alcuni dati degli utenti residenti in Unione europea, in Svizzera, nei Paesi SEE (Spazio economico europeo), Canada e Hong Kong "per addestrare i modelli di IA finalizzati alla creazione di contenuti per ottimizzare l'esperienza degli utenti e aiutarli a scoprire nuove opportunità".
Viene anche spiegato agli utenti che "tali dati possono includere dettagli del suo profilo e contenuti pubblici che pubblica su LinkedIn, ma non includono i suoi messaggi privati". Inoltre LinkedIn chiarisce fin da subito che gli utenti che vogliono opporsi al trattamento dei loro dati possono farlo in qualsiasi momento, andando nelle impostazioni relative alla privacy nel proprio profilo. Tuttavia, dato che la piattaforma ha previsto il consenso implicito, questo significa che se l'utente non modifica le proprie impostazioni, la piattaforma inizierà in automatico a utilizzare i suoi dati personali (quelli indicati ovviamente) per addestrare la sua intelligenza artificiale.
Inoltre, anche se LinkedIn ha spiegato che non intende utilizzare intenzionalmente i dati dei non utenti, tuttavia non è escluso che questo possa accadere se ad esempio un utente registrato ha inserito o dati di un non utente in un post o commento sulla piattaforma.
Quali sono i dati che verranno utilizzati
Questa novità riguarda quindi anche gli utenti in Italia. A tal proposito il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato sul suo sito una nota con i suoi suggerimenti su come affrontare questo cambiamento nel trattamento dei dati degli utenti europei.
In una prima sezione il Garante riassume quali saranno i dati che potranno essere utilizzati a questo scopo. Questi comprendono i dati del profilo, non solo nome, esperienza lavorativa attuale, esperienza professionale, competenze, ma anche foto e posizione lavorativa attuali, ma anche i dati relativi alle offerte di lavoro, quelli contenuti nelle attività degli utenti, come post, risposte, commenti, articoli, e infine tutti i dati relativi all'interazione con l'IA generativa.
Come dicevamo prima, si tratta di una grande quantità di dati da cui però sono esclusi, come ha rassicurato anche il Garante nella sua nota, "i messaggi privati, le credenziali di accesso, i dati relativi a metodi di pagamento e carte di credito, i dati sulla retribuzione forniti dagli utenti e i dati relativi alle candidature attribuibili a un utente specifico".
Come opporsi al trattamento
È fondamentale sapere che LinkedIn sta per modificare il trattamento dei dati personali degli utenti e conoscere le modalità per opporsi perché, come spiega il Garante, "l’impostazione “Dati per migliorare l'IA generativa” risulta attiva per impostazione predefinita in quanto LinkedIn fonda tale trattamento sulla base giuridica del legittimo interesse". In sostanza, se l'utente non fa nulla, per la piattaforma ha acconsentito implicitamente all'utilizzo dei suoi dati per addestrare i suoi sistemi di IA. Il principio del legittimo interesse, stabilito dal GDPR, riconosce a un'azienda il diritto di trattare i dati personali senza prima dover chiedere il consenso esplicito dell'utente se appunto questo è finalizzato a un legittimo interesse che non può essere raggiunto senza trattare quei dati, a patto che però questo non prevalga sui diritti e le libertà fondamentali delle persone.
Arriviamo alla parte pratica. Per impedire che LinkedIn utilizzi i dati personali per addestrare la sua IA ci sono due strade. La prima: bisogna accedere nell'area Impostazioni del proprio profilo, andare nella sezione Privacy dei dati e disattivare l'opzione "Dati per migliorare l'IA generativa", cliccando sull'apposito pulsante Sì-No.
C'è una seconda opzione, ovvero inviare l'apposito modulo al LinkedIn che trovate questo link. Una volta entrati nella pagina web predisposta bisogna selezionare l'opzione “Opposizione al trattamento per l’addestramento dei modelli di IA finalizzati alla creazione di contenuti" e inviare la richiesta. Questa opzione può essere utilizzata anche dai non utenti che temono che i propri dati possano essere stati inseriti indirettamente da altre persone sulla piattaforma.