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Cambiamenti climatici

Quali sono le 5 teorie del complotto che agitano i gruppi Telegram dei No Clima

I gruppi Telegram dei No Clima in Italia hanno tra i 5.000 e i 15.000 iscritti. Sono diventati aggregatori di notizie false rinforzate da post e commenti di personaggi pubblici e politici. Dietro ogni teoria c’è quasi sempre la stessa motivazione: “I poteri forti usano la crisi climatica per farci vivere nella paura e controllarci”.
A cura di Elisabetta Rosso
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Diete per curare gli effetti della geoingegneria, presunti documenti segreti che dimostrano come i “poteri forti” siano in grado di generare terremoti e inondazioni artificiali, resistono intramontabili anche le scie chimiche. Siamo entrati nei gruppi Telegram dei No Clima, per capire quali sono le teorie del complotto sul cambiamento climatico. Nelle chat condividono post, video, tweet per rinforzare le loro tesi, tra queste “il caldo c’è sempre stato”, e “La Co2 fa bene”. L’aumento delle temperature estive, i temporali anomali, e le alluvioni, hanno incrementato la produzione di contenuti. A spingere ci sono anche “voci autorevoli” (come li chiamano dentro i gruppi) influencer, personaggi pubblici e politici, che stanno alimentando la macchina dei negazionisti con post e dichiarazioni controverse. L’ultima è dello chef Simone Rugiati, che parla di strane miscele spruzzate in aria. Ma facciamo un passo indietro.

C’è stato un momento in cui tutti erano d’accordo. Fino al 1992 nessuno negava l’emergenza climatica, persino le aziende petrolifere riconoscevano il problema. Nel 1977 gli scienziati di Exxon avevano trovato prove schiaccianti sul legame tra l’uso dei combustibili fossili e l’aumento della quantità di anidride carbonica. Prove che per il “bene dell’azienda” rimasero per anni sigillate dentro i cassetti. Bisogna aspettare però il 1988 per dare un nome alla crisi: effetto serra. Il problema guadagna legittimità grazie alla testimonianza dello scienziato della Nasa James Hansen al Senato americano. E così sulle scrivanie dei colossi del petrolio arrivano fascicoli sull’aumento della temperatura media globale di uno o due gradi centigradi entro i successivi quarant’anni a causa delle emissioni.

TELEGRAM | Le chat dei negazionisti
TELEGRAM | Le chat dei negazionisti

È il 1989 e fino a questo momento nessuno ha messo in discussione il cambiamento climatico. Ora però le grandi aziende che si sono trovate i fascicoli sulle scrivanie e non chiuse dentro i cassetti hanno un problema, e così decidono di offrire un contratto da un milione di dollari a chi fosse riuscito, diciamo, ad ammorbidire la narrazione sul clima. E qui entra in scena E. Bruce Harrison. Nel 1973 aveva fondato un’azienda di comunicazione che lavorava con aziende altamente inquinanti, e promuoveva le sigarette come innocui piaceri, e nel 1992 presentò il piano perfetto per trasformare evidenze scientifiche in inutili allarmismi. Per Harrison serviva “l’ottimismo climatico”. Bastava comprare articoli sui giornali, far esprimere qualche voce contraria nella comunità scientifica, e iniziare una campagna comunicativa contro il catastrofismo per smontare gli studi e permettere alla lobby industriale di continuare l’avanzata senza ostacoli. Ed è così che prende forma il negazionismo climatico. 

I No Clima sono figli degli stessi "poteri forti" che insultano con meme e frasi in grassetto sui loro gruppi. Tutte le teorie che portano avanti sono solo versioni New Age della strategia di Harrison per accontentare i magnati del petrolio. I gruppi più attivi hanno in Italia tra i 5.000 e i 15.000 iscritti, e sono diventati aggregatori di notizie false o fuorvianti che vanno a rinforzare le loro tesi. Dietro ogni teoria c'è quasi sempre la stessa motivazione: "I poteri usano la crisi climatica per farci vivere nella paura per controllarci", c'è anche l'opzione guerra del clima con armi di geoigegneria e la versione: "I potenti hanno investito troppo nell'energia rinnovabile, e rischiano di perdere un sacco di soldi se il riscaldamento globale si dimostra infondato. SVEGLIATEVI!!!".

TELEGRAM | I gruppi contro il cambiamento climatico
TELEGRAM | I gruppi contro il cambiamento climatico

1. Il caldo c’è sempre stato

Sui gruppi si allegano post di presunti esperti e politici. Compare infatti un tweet del deputato della Lega Claudio Borghi: “In Italia ci sono sempre stati terremoti, temporali, frane e alluvioni. Un Paese dove può fare molto caldo e molto freddo. Resistere a intemperie è parte della natura dell'Italiano. Per chi pensasse che le trombe d'aria ci siano solo oggi ecco il database", e allega un link con lo storico delle trombe d’aria in Italia”. Peccato che i numeri contraddicono la tesi di Borghi: il numero di trombe d'aria registrato tra il 1900 e il 1950 è uguale a quello del 2022. Sotto il tweet ripubblicato sul gruppo però compaiono applausi, cuori e pollici in su.

Scrivono ancora: “TEMPERATURE SOPRA LA MEDIA PER QUALCHE GIORNO…TEMPERATURE SOTTO LA MEDIA PER QUALCHE GIORNO..UGUALE TOTALE NORMALITÀ…”. Le fonti che usano per dimostrare questa tesi del “il caldo c’è sempre stato” sono proprio i giornali contro cui inveiscono. Allegano ai post foto di prime pagine di vecchi quotidiani. Tra queste: “La grandine squassa Milano, a Roma si soffoca: 42 gradi” dell’estate del 1967, oppure: “Cento feriti e 500 famiglie sinistrate per una furiosa grandinata a Torino”, 1959.

TELEGRAM | Pagina di giornale del 1967 pubblicata sui gruppi che negano il cambiamento climatico
TELEGRAM | Pagina di giornale del 1967 pubblicata sui gruppi che negano il cambiamento climatico

Sui social è diventata virale anche la prima pagina della Domenica del Corriere della Sera del 13 luglio del 1952. Nel trafiletto in basso si legge: “Quaranta all’ombra! Eccezionali giornate di caldo hanno afflitto vaste zone dell’Europa e specialmente la Francia, l’Italia, la Svizzera e la Germania. Nella pianura padana si sono avute punte massime raramente registrate: 40 gradi all’ombra a Novara, 42 a Reggio Emilia”. E i negazionisti scrivono: “Basta informarsi per scoprire che è tutta una montatura”.

TELEGRAM | Prima pagina della Domenica del Corriere del 1952
TELEGRAM | Prima pagina della Domenica del Corriere del 1952

2. Geoigegneria clandestina

La geoingegneria clandestina parte da un principio semplicissimo: i poteri forti sono in grado di controllare pioggia, vento, terremoti. Su un gruppo scrivono: “La dispersione di ALLUMINIO, BARIO e altri elementi nell'atmosfera rappresenta la base della cosiddetta GEOINGENIERIA. Questa attività è in grado di provocare siccità o inondazioni ovunque gli autori decidano”. Partiamo da una precisazione, i complottisti scambiano la geoigegneria con l’ingegneria climatica, l'applicazione di tecniche artificiali di intervento umano sull'ambiente fisico per contrastare i cambiamenti climatici. La geoingegneria invece è lo studio dell'influenza dei fattori geologici su un'opera di ingegneria.

Secondo i complottisti, i “poteri forti” usano la "geoingegneria clandestina” come arma di pressione per mettere in atto quella che chiamano “guerra del clima”. In altre parole se la Francia è uno Stato nemico allora si generano terremoti o alluvioni artificiali sul territorio francese. Non solo, serve anche per “punire le popolazioni e renderle più paurose e tranquille così obbediscono” scrivono. La teoria ha il fascino biblico delle piaghe d'Egitto.

TELEGRAM | Le teorie del complotto contro il cambiamento climatico
TELEGRAM | Le teorie del complotto contro il cambiamento climatico

A confermare questa versione c'è anche Simone Rugiati, chef, ex concorrente de l’Isola dei Famosi, Pechino Express e Tú sí que vales, e conduttore di programmi tv, ha pubblicato una storia Instagram dove spiega: “Si può manipolare il clima, in alcune zone si può causare pioggia, si può causare siccità. Questo adesso è palese se siete curiosi, non vi stupite più di tanto, lo dovete sapere che è così”. I complottisti sui gruppi sono infatti convinti che la Haarp (acronimo di High Frequency Active Auroral Research Program), un'installazione che si trova in Alaska costruita nel 1993 per studiare gli strati dell'atmosfera e della ionosfera, sia in realtà una fabbrica di terremoti e piogge artificiali. 

Ogni tanto compaiono post con sopra scritto: “RIVELATI PROGETTI GOVERNATIVI SULLA MODIFICAZIONE DEL TEMPO” e poi riportano i presunti stralci. “Sebbene la maggior parte di noi vivi oggi, abbia forse conosciuto poco il tempo veramente "naturale", ciò che stiamo vivendo, è tutt'altro che naturale. Queste "oscillazioni" o "fluttuazioni" stanno diventando sempre più gravi…Gli scenari di "colpo di frusta" geoingegnerizzata, sono ora la norma.”

3. Le scie chimiche

È un evergreen, la teoria delle scie chimiche sostiene che alle scie di condensazione create dagli aerei, vengano aggiunti agenti chimici o biologici, poi spruzzati in volo. L'operazione farebbe parte di un complotto globale. Il fine, secondo i complottisti, sarebbe alterare e il controllare il clima terrestre. Non solo. Per molti sono esperimenti governativi o militari, attacchi terroristici, operazioni di società private, tentativi di condizionamento psicologico tramite agenti psicoattivi, o addirittura un modo per frenare l'esplosione demografica mondiale, eliminando quattro miliardi di persone. In questo caso l’emergenza climatica è solo il pretetso per coprire i “delitti delle scie chimiche”.

Sul gruppo scrivono “Cosa c'è nella scia? Elenco dei contenuti: – Ossido di alluminio – Arsenico – Bacilli e funghi – Piombo – Metilalluminio – Trifluoruro di azoto – Psedumonas – Selenio- Stronzio – Batteri sconosciuti – Sali di bario – Cadmio – Cromo – Sali di litio (stupefacenti per l'uomo)- Spore di muffa – Nichel – Cesio radioattivo – Particelle di titanio – Anidride solforosa – Microtossine prodotte da funghi – Tritanato di bario – Enterobacteriaceae – Mercurio – fibre di vetro con fibre di alluminio e polimeri (possono essere auto-assemblate)”. Ingrediente preferito: il “spore di muffa”. Scrivono anche: “Molte compagnie aeree, specialmente low cost, sopravvivono con i compensi per la diffusione delle scie chimiche. Il trasporto dei passeggeri è poco più di una copertura.”

TELEGRAM | Dentro le che dei negazionisti
TELEGRAM | Dentro le che dei negazionisti

4. La CO2 fa bene

“La CO2 non ha alcun effetto sul Clima, niente. La CO2 è solo cibo per le piante, raddoppiare la CO2 sarebbe un'ottima cosa, più 40% di crescita vegetale. La verità verrà fuori quando il pubblico si renderà conto che è stato rubato dalle multinazionali in nome del pianeta”. Si legge sui gruppi. La CO2 quindi sarebbe stata ingiustamente demonizzata dai governi per mettere in scena l’emergenza climatica.

Scrivono ancora: “Il riscaldamento globale è una truffa, il cambiamento climatico è di origine naturale, la CO2 è ottima per la crescita delle piante e l'innalzamento del livello del mare è lo stesso degli ultimi 300 anni. Era da molto tempo che il Polo Sud non aveva così tanto ghiaccio. La NASA ci sta manipolando”. E ancora: "Attualmente siamo ai livelli più bassi di CO2 degli ultimi 600 milioni di anni. Stanno manipolando i dati, ma noi scienziati che li denunciamo siamo ignorati dai media", allegano i video di “scienziati illustri che non si piegano al governo”.

TELEGRAM | I commenti sui gruppi contro il cambiamento climatico
TELEGRAM | I commenti sui gruppi contro il cambiamento climatico

5. Gli scienziati sono pagati per mentire

"È tutto falso e gli scienziati sono pagati", poi sotto viene riportata un'analisi dell’ Heartland Institute (HI), un think tank conservatore, che spiega come la maggior parte degli scienziati sia pagato per falsificare le prove. “Sono solo dei venduti” scrivono sui gruppi, “ascoltate questa esperta che non è stata corrotta e racconta tutta la verità”. Secondo teorici della cospirazione, attraverso il sabotaggio, l'ecoterrorismo, e "la cattiva condotta professionale", è stato costruito il cambiamento climatico. Sotto i post appaiono liste con percentuali sempre diverse, il 45%, il 30%, il 60% “degli scienziati ha raccontato che il riscaldamento climatico è una fake news, ma i poteri forti li zittiscono”.

Tutti i gruppi hanno condiviso la notizia del Premio Nobel per la fisica 2022, John Clauser, che avrebbe dovuto presentare un seminario sui modelli climatici all’FMI, ma il suo discorso è stato cancellato dagli organizzatori. “L’hanno zittito perché voleva dire la verità” commentano. Sembra infatti che scienziato abbia definito la narrativa del cambiamento climatico è “una bufala” perpetrata dell'élite “per spopolare il pianeta” e ha attaccato quella che ha definito una “fuorviante scienza del clima” che “si è trasformata in una massiccia pseudoscienza giornalistica scioccante”. Sotto scrivono: “Pensateci, è un premio Nobel”.

TELEGRAM | I video che vengono pubblicati nelle chat
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